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Vaccini, Bonaccini: “Ritardi Pfizer? Non mi fido. Ragioniamo su patentino vaccinale”

Il presidente della Regione Emilia Romagna è tornato a parlare di vaccini alla luce del calo dei rifornimenti delle dosi prodotte da Pfizer. All’agenzia Dire che ha chiesto al governatore se le dosi fossero sufficienti a garantire il secondo richiamo Bonaccini ha risposto che al momento si sta procedendo con le fiale accantonate in precedenza. “Speriamo che siano sufficienti insieme alle nuove forniture, ma possiamo fare quello ci è consentito dall’arrivo delle dosi. Speriamo che si possano rispettare tutti i tempi che avevamo garantito”.

Interpellato a margine di una iniziativa benefica che si è svolta stamane al Maggiore di Bologna, il presidente regionale è tornato a parlare del summit col commissario Arcuri e l’intesa sulla redistribuzione tra Regioni. “Abbiamo raggiunto un accordo tra presidenti, commissario Arcuri e coloro che sono stati più penalizzati per una scelta unilaterale di Pfizer. Così avremo tutti la stessa equità nel taglio. Però vogliamo essere fiduciosi e sperare che nelle prossime settimane torni la distribuzione di prima, stavamo dimostrando di avere capacità organizzative e di intervento molto robuste. Stiamo facendo le seconde vaccinazioni, così cominciamo ad immunizzare un po’ di gente, che sarà esclusa dai rischi. Dall’altra parte attendiamo che arrivi il numero” di vaccini “che ci era stato garantito per completare anche il primo ciclo. Siamo abituati a fare le cose per bene”.

“Per quanto ci riguarda siamo inadempienti su niente. Siamo una grande sanità, adesso tocca a Pfizer rispettare gli accordi che aveva garantito”. Ma Bonaccini, dopo il taglio della fornitura da parte dell’azienda farmaceutica Usa, non si fida più. Pfizer, rileva il presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, “ha garantito che riparta la distribuzione, ma visto che non hanno garantito quello che avevano promesso, prima di dire che tornano a garantire tutto aspetterei”. Dopodiché, sottolinea, “non tocca a noi questa responsabilità, perché la gestione e la distribuzione avviene a livello nazionale. Abbiamo detto al commissario Arcuri e al Governo che come Regioni siamo pronti a fare qualsiasi azione al loro fianco che serva per tornare al rispetto delle promesse e degli accordi firmati”.

Bonaccini è tornato a parlare del dibattuto passaporto di vaccinazione per entrare allo stadio, negli impianti sportivi e nei luoghi della cultura e dello spettacolo a rischio assembramento. “Il passaporto vaccinale? Ho detto che è bene ragionarci. Mi piacerebbe- aggiunge il governatore- si aprisse una discussione seria su questo, in particolare pensando alle tante, troppe attività economiche, sportive e culturali oggi precluse ai più per rischi di assembramento. Se potessero dare un servizio a chi non rischia più nulla e quindi è sicuro potrebbero rivedere la luce in fondo al tunnel”.

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