Arrivano le nuove regole anti-Covid e quasi tutta Italia finirà in zona arancione, con Lombardia e Sicilia che da domenica potrebbero essere le prime zone rosse del 2021. È arrivata la nuova stretta decisa dal governo per evitare un nuovo lockdown nazionale, come sta avvenendo in Gran Bretagna e Germania.
Le ultime modifiche al Dpcm valido dal 16 gennaio – su cui manca ancora la firma definitiva – sono state illustrate dall’esecutivo nella riunione con le Regioni, i Comuni e le Province.
Nessun passo indietro, dunque, con il rinnovo di tutte le misure già in vigore a partire dal coprifuoco dalle 22 alle 5 e l’inasprimento delle soglie per accedere alle zone con restrizioni, introdotte con il decreto approvato mercoledì: con Rt 1 o con un livello di rischio ‘alto’ si va in arancione, con Rt a 1,25 in rosso. Le scuole superiori invece dovranno garantire la didattica in presenza almeno dal 50% e fino al 75% dal prossimo 18 gennaio.
Il nuovo Decreto rimane in vigore fino al 5 marzo
E in base all’ultimo monitoraggio, con le modifiche introdotte dal decreto, solo 6 regioni rimarrebbero gialle: Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta. Tutte le altre rischiano l’arancione, con la Lombardia e la Sicilia molto probabilmente in zona rossa. Se però a mandare in rosso la Lombardia sono i numeri, a far scattare le restrizioni più dure in Sicilia è la richiesta del presidente Nello Musumeci, che promette di procedere autonomamente se da Roma non dovesse arrivare il via libera.
L’Emilia Romagna rimarrà in zona arancione almeno fino al 15 febbraio.
Vediamo cosa è possibile fare e cosa no.
Le scuole superiori
Sulla riapertura delle scuole superiori, che il Dpcm prevede da lunedì ( tranne in zona rossa) con presenza dal 50 al 75 per cento, ogni regione continuerà a poter adottare ordinanze più restrittive e a rinviare ulteriormente il ritorno in aula. E diverse hanno previsto di non riaprire i battenti lunedì. Ma intanto sono intervenute alcune sentenze deiTar che hanno annulato questi provvedimenti, come già avvenuto in Lombardia ed Emilia Romagna.
Asporto vietato dalle 18 ai bar senza cucina
Unico elemento di contesa le limitazioni all’asporto dopo le 18, l’extrema ratio decisa dal governo nell’impossibilità evidente delle forze dell’ordine di contenere la movida davanti ai locali nonostante il divieto già esistente di consumare cibi e bevande davanti ai locali aperti solo per asporto o domicilio. Nel Dpcm vi sarà la lista delle attività (codici Ateco) che dovranno rispettare questa ulteriore restrizione. Nelle zone rosse e arancioni i bar e ristoranti rimangono chiusi al pubblico. Il cibo da asporto e consegna a domicilio è permesso con la limitazione prima citata
Seconde case
Andare nelle seconde case dipende dal colore della regione in cui ci si trova. Chi è in zona rossa decisamente no, perché ci si può muovere solo per lavoro, salute o necessità. Chi è in zona arancione può raggiungere la seconda casa se questa si trova all’interno dello stesso comune, chi è in zona gialla o chi riuscirà a entrare in futuro in zona bianca potrà andare ma, almeno fino al 15 febbraio, solo all’interno dei confini regionali.
Amici a cena o in visita
È consentito ricevere a casa propria non più di due persone, eventualmente con bambini al di sotto dei 14 anni o con disabili a carico, una sola volta al giorno. Ugualmente ci si potrà spostare in non più di due persone per andare a trovare amici o familiari in un’abitazione privata. Se ci si trova in zona arancione o rossa solo all’interno del proprio comune, in zona gialla o bianca invece ci si potrà muovere all’interno della regione.
Musei
I musei riapriranno solo nelle zone gialle e naturalmente nelle zone bianche, ma soltanto durante i giorni feriali e con un meccanismo di prenotazione, che consentirà il massimo contingentamento per fruire della visita rispettando il distanziamento e solo per la parte di esposizione permanente. Non ci saranno dunque mostre aperte. Nelle zone arancioni e rosse invece i musei rimarranno ancora chiusi. Cinema e teatri chiusi ovunque.
Sport e Sci
Gli impianti di risalita rimarranno ancora chiusi e dunque non sarà possibile praticare lo sci a meno che non si faccia fondo in solitaria. Restano ancora chiuse palestre e piscine, dunque sarà possibile praticare solo sport all’aperto, ma sempre osservando la distanza di sicurezza di almeno due metri da un’altra persona. Questo vale anche se si corre o si va in bicicletta o si fa ginnastica in uno spazio aperto. Non sono consentiti sport di squadra o di contatto.
Ingressi dai Paesi Unione Europea
Niente quarantena per chi arriva dall’Ue, perché basterà un tampone rapido fatto nelle 48 ore precedenti. Restano bloccati, fino al 5 marzo, gli ingressi da Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Possono ripartire le crociere di navi italiane.