Oggi, 10 gennaio, ricorre l’anniversario di uno degli eventi decisivi della storia: Giulio Cesare passa il Rubicone e scatena la guerra civile che lo porterà al potere assoluto. Com’è noto, da secoli ci si divide nell’identificare il “vero” Rubicone, con motivazioni che un tempo rivestivano interessi politici e territoriali molto concreti. Oggi la disputa riguarda solo gli studiosi e i campanili, ma è lungi dall’essere risolta.
L’ultimo contributo alla discussione ci giunge da Francesco Ricci di Santarcangelo, che ringraziamo. Si basa sull’analisi attenta dei testi antichi (Plutarco, Lucano, Appiano) e il calcolo della velocità con cui si poteva spostare una legione in assetto di marcia.
La premessa è infatti: “In condizioni normali una legione romana, considerando i tempi antichi, si spostava in maniera velocissima ed ancora oggi sorprendono i valori di spostamento che una legione riusciva a mantenere l’iter justum: è determinato in 30 km/die (in condizioni normali) considerando dalle 5 alle 6 ore (5 o 6 km percorsi all’ora) di marcia
l’iter magnum: è determinato in 36 km/die (in condizioni di urgenza) considerando dalle 5 alle 6 ore (6 o 7 km percorsi all’ora) di marcia Velocità di Marcia superiore, per limitati tratti, si può considerare un valore sugli 8 all’ora (valutando che i migliori atleti moderni marciano, senza alcun peso ulteriore, a 15 km all’ora)”.
Quindi Ricci passa a determinare la cronologia dell’evento: “La data in cui fu passato il Rubicone è universalmente nota e tutti sono concordi a collocare l’evento fra la notte del 10 e l’11 di Gennaio del 49 A.C. – In ogni caso vanno tenuti in considerazione eventuali errori temporali visti i vari calendari che nel tempo si sono succeduti. Per detto fine anche per alcune affermazioni esterne l’arco temporale che verrà preso in considerazione sarà dal 1° Gennaio al 20 Febbraio Nonostante siano passati oltre due millenni dall’evento ancora oggi è possibile determinare, con buona approssimazione, l’orario in cui il passaggio del Rubicone avvenne”.
Infatti gli autori antichi sono piuttosto precisi sugli orari: “Il dato scientifico che viene qui preso in considerazione è la rotazione terrestre che anche presa a distanza di oltre due millenni può considerarsi per i nostri calcoli identica a quella che avvenne ai tempi di Cesare. L’aurora espressa con il dato astronomico, significa le prime luci dopo la notte L’alba espressa con il dato civile, significa che il sole inizia a mostrarsi all’orizzonte
Prendendo tutti i dati a partire dal 1° di Gennaio al 20 Febbraio, facendo la differenza fra i valori ALBA ed AURORA, si ottiene un valore temporale che assume un valore oltre i 100 minuti. Il tempo cioè che dalla notte piena porta al giorno”.
Di qui la conclusione: “Come dalle evidenze più importanti sopra riportate, gli storici del tempo, è chiaro che Cesare arrivò al Rubicone ai primi bagliori (AURORA), rimase a pensare, a riflettere sulla gravità dell’atto, alle conseguenze, parlò con i suoi, arringò la truppa e quindi prese la decisione.
A questo punto la cavalleria si pose a salvaguardia del guado ponendosi di traverso cosi da iniziare in sicurezza il passaggio all’altra sponda e subito la XIII Legione marciò, solo con le spade verso Rimini e la occupò prima del sorgere del sole (ALBA).
Il tempo che intercorre fra questi due eventi l’alba e l’aurora è dimostrato e calcolando la velocità degli spostamenti dai vari fiumi non vi è che una possibilità di arrivare prima del sorgere del sole, partire dal FIUME USO. Gli altri siti visti i tempi di percorrenza non sono compatibili ne il FIUMICINO ne, tantomeno, il PISCIATELLO
Il Fiume USO è il vero RUBICONE”.
(nell’immagine in apertura: “Giulio Cesare al Rubicone” di Francesco-Granacci (1494), Victoria and Albert Museum di Londra)