Altra ondata di telefonate truffa dall’estero, questa volta da Cuba. Diversi utenti del riminese segnalano di averle ricevute in questi ultimi tempi, anche più volte al giorno e da numeri diversi, ma sempre con il prefisso internazionale +53, che è appunto quello cubano.
Il fenomeno non è nuovo e va avanti da almeno cinque anni. Allora le chiamate provenivano per lo più da numeri con prefisso della Tunisia, (+216), Moldavia (+373), Kosovo (+383), ma anche dall’Inghilterra (+44). Il meccanismo pare lo stesso e in gergo è stato battezzato “Wangiri”: di solito un solo squillo, impossibile rispondere. Ma quando si prova a richiamare si paga un costo di 1,50 euro alla risposta. Ed è su questo che lucrano gli ignoti truffatori, che ovviamente si servono di sistemi di chiamata automatici in modo da creare un traffico signifcativo.
A quanto risulta finora, per perdere soldi non basta ricevere la chiamata: tecnicamente non sarebbe possibile. Però va assolutamente evitato di richiamare quel numero rimasto in rubrica e anzi è maglio bloccarlo. Inoltre è consigliabile disattivare funzioni di richiamo automatico, che potrebbe avvenire senza neppure accorgersi di aver ricevuto la chiamata-bidone.
Ma si può anche risolvere il problema alla radice: chiedendo al proprio gestore di bloccare le telefonate internazionali, ormai rese praticamente superflue da quelle via chat come Whatsapp, Facebook, eccetera.