Gentile Direttore,
Sinceramente rimango allibita nel leggere il suo redazionale, che alimenta livore nei confronti della Repubblica di San Marino e dei suoi cittadini.
Il battage mediatico che da alcune settimane raccoglie l’insoddisfazione di coloro che sono nel settore bar/ristoranti/alberghiero a Rimini, è comprensibile perché il NON poter lavorare dopo mesi di difficoltà, rende complicata la vita! Vorrei però sottolineare che non solo la Riviera ha difficoltà nel poter svolgere le proprie attività, c’è un mondo che sta patendo da mesi, ed è incomprensibile la gogna preparata ad un Paese come San Marino che quotidianamente permette l’entrata di quasi 10.000 lavoratori frontalieri e non accede a NESSUN BENEFICIO EUROPEO O DI STATO.
Sul lavoro si basa la vita di tutti è un bene comune, e prima di lanciare frecce al curaro, bisogna meditare!
La realtà Sammarinese per quanto riguarda bar/ristoranti/alberghi è talmente contenuta che anche facesse il pienone, non disturberebbe proprio nessuno!!
Ecco allora vogliamo domandarci da dove parte questa invidia?
San Marino storicamente ha sempre allungato più di una mano a chi ne aveva bisogno, ed è sempre presente quando necessita mettersi ad un tavolo e trovare soluzioni. Quindi detto questo biasimo questi comportamenti “giornalistici” di ingiustificata invidia e spadroneggiamento anche a livello politico che dall’Italia, dietro pressioni mediocri, credono di obbligare e piegare la Repubblica di San Marino.
Deve essere chiaro a tutti che la Repubblica di San Marino è uno Stato Sovrano, siede all’Onu ed è presente in tutte le Rappresentanze Internazionali.
Vorrei concludere auspicando maggiore collaborazione e consapevolezza da entrambi i Paesi, perché nel 2020 sono inconcepibili screzi di questo tenore sia a livelli popolari che ad alti livelli!
Collaboriamo andrà a beneficio di tutti!!
Loredana Bonato
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Gentile signora Bonato,
pur comprendendo le ragioni del suo disappunto, ci permettiamo di avere opinioni diverse dalle Sue. Da parte nostra non esiste nessun “livore”, bensì ci limitiamo a riferire i fatti e, se lo permette, a darne una chiave di lettura: opinabile finchè si vuole ma, se di nuovo permette, libera e quanto pare condivisa da molti.
Il direttore
Stefano Cicchetti