Coprifuoco alle ore 22 come in Italia, spostamenti vietati da e per la Repubblica “nei giorni 24, 25, 26, 27, 31 dicembre 2020 e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021 tranne che per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute ovvero situazioni di necessità e per motivi di studio per lo svolgimento della didattica in presenza ove consentita”. E poi ancora bar e ristoranti e bar chiusi dalle 18 del 24 dicembre alle 5 del prossimo 7 gennaio. A San Marino la stretta sulle restrizioni di Natale è arrivata a stretto giro dopo i primi annunci con la pubblicazione del decreto numero 221.
Che contiene disposizioni allineate con i provvedimenti già in vigore in Italia per contrastare una epidemia che sferza anche il Titano con contagi e ricoveri. La Repubblica era stata inserita dall’Italia in Fascia C. Tradotto in termini si prevede la quarantena per chi rientra da San Marino, salvo che gli spostamenti siano dovuti a “esigenze lavorative, assoluta urgenza ed esigenze di salute”. Im sostanza cittadini italiani che fanno ritorno dal Titano saranno obbligati ad effettuare apposita comunicazione all’Ausl competente.
Con l’adozione delle restrizioni l’auspicio del Governo Sammarinese è uscire dalla fascia c e la diplomazia del Titano è al lavoro per convincere l’esecutivo italiano.
“Una scelta sofferta ma necessaria – spiegano dal Governo – quella del nuovo Decreto Legge n.221 del 22 dicembre, per il contrasto alla pandemia, indispensabile per contenere il rischio di contagio, così come in altri paesi, e per garantire l’equilibrio rispetto alla vicina Italia scongiurando in questo modo la permanenza nella fascia dei Paesi in categoria C. E’ diventato necessario introdurre misure in grado di far scendere la curva dei contagi, in questi giorni in salita e, allo stesso tempo, di evitare il rischio di una permanenza a lungo termine in quella fascia C che avrebbe causato l’isolamento della Repubblica e danni irreparabili all’economia sammarinese.
Nell’incontro di questa mattina con le categorie economiche, il Governo ha spiegato che i sacrifici richiesti per i prossimi 13 giorni, sono necessari per guardare con maggiore serenità al periodo dopo le festività. L’effetto immediato di questa scelta sarà infatti l’uscita dalla fascia C e il ritorno in quella fascia A che consentirà di normalizzare la mobilità e gli spostamenti da e per la Repubblica di San Marino per la visita a parenti o amici e di far riprendere fiato a un’economia in seria difficoltà.
Annunciati interventi economici di sostegno, per i settori più colpiti, come ristoranti e alberghi, attività commerciali, imprese artigianali. Ristori che in parte saranno erogati in tempi brevi, altri a seguito della definizione del prestito ponte, in via di perfezionamento, altri ancora attingendo al capitolo di bilancio già previsto, per il sostegno allo sviluppo.
Aperti i confronti sugli ammortizzatori sociali, con l’estensione della Cassa Integrazione anche nelle giornate festive e ai collaboratori non dipendenti, come amministratori e soci. Si lavora anche per introdurre altre misure di sostegno, come una possibile sospensiva per il pagamento delle imposte, una moratoria sui mutui e una riduzione dei costi per le utenze dell’AASS.
“Non lasceremo solo nessuno, adotteremo tutte le misure di sostegno possibili” dichiara il Congresso di Stato, che invita a non dimenticarsi di quanto è stato fatto fino ad ora, degli interventi che hanno consentito agli operatori economici di tenere aperte le proprie attività mitigando in questo modo gli effetti negativi della pandemia. L’invito è anche a non scordare l’impegno profuso dal settore sanitario nel contrasto al virus, medici e infermieri lavorano da mesi in prima linea e senza tregua.
Nel frattempo, fino al prossimo 7 gennaio, resta aperto il confronto con il Governo italiano per consentire a San Marino di mantenere misure in linea con le proprie specificità, in considerazione dell’assenza di accesso ai finanziamenti europei di sostegno.
Vieni quindi rinnovato, infine, l’appello alla cittadinanza per il rispetto delle norme per il contenimento della diffusione del virus, al fine di favorire una auspicata ed essenziale discesa della curva di contagio”.