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Aveva preso a badilate un bagnino che rimproverava il figlio per la cattura di meduse, condannato

Aveva preso a badilate un bagnino di Torre Pedrera, colpevole di aver avvertito il figlio che era proibito catturare meduse per tenerle nel secchiello. L’uomo, un bellariese oggi 39enne, dopo due anni dal fatto è stato condannato a 6 mesi con la sospensione della pena. Anche il padre aveva denunciato a sua volta il bagnino di salvataggio, difeso dall’avvocato GianMaria Gasperoni, ma il giudice hanno dato credito a quest’ultimo.

I fatti si erano svolti nell’agosto 2018 nella zona di spiaggia del Bagno 62 di Torre Pedrera. Il bagnino di salvataggio aveva avvertito il bambino che se le meduse non fossero state liberate sarebbe scattata una multa della Capitaneria di Porto, qualora questo comportamento fosse stato notato da qualche marinaio di pattuglia. Di qui la furibonda reazione del padre, che era costata al bagnino una prognosi di otto giorni. Il 39enne lo aveva infatti picchiato in testa con la paletta del figlio, munita di punta in ferro.

Poi l’aggressore si era allontanato a bordo del suo scooter nonostante diversi bagnanti avessero tentato di fermarlo, ma era stato subito identificato dalla polizia attravreso il numero di targa. Denunciato per lesioni, aveva risposto con una controdenuncia facendola depositare dal suo avvocato Lucia Varliero, sostennedo di essere stato lui l’aggredito. I due si erano anche ritrivato al pronto soccorso dell’ospedale di Santarcangelo, dove il bagnin era stato ricoverato per le cure e il 39enne si era recato per farsi refertare delle escoriazioni. Ma il tribunale di Rimini gli ha dato torto ritenendo che il fatto da lui denunciato “non sussiste” e lo ha condannato anche anche al risarcimento della vittima e al pagamento delle spese processuali.

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