In verità ti dico: Non
mi aspetto l’eternità. E so
che nessun verso vince la morte.
Cerco appena un segno
un ritmo che mi ridìa
l’impercettibile respiro della terra.
Forse i capelli di Maria
sorella di Marta
che mi asciugano i piedi.
Perché tutte le poesie sono mortali
e quel che resta è forse
un profumo di nardo. E niente più.
Manuel Alegre (Agueda [Portogallo], 1936)