Cerca
Home > Primo piano > Altro che aperture, governo valuta zona rossa in festivi e prefestivi

Altro che aperture, governo valuta zona rossa in festivi e prefestivi

Alotro che aperture. Il governo sta prendendo in considerazione di irrigidire le misure anti contagio nei giorni festivi e prefestivi: l’idea sul tavolo è quella di rendere tutta l’Italia zona rossa o arancione nelle giornate più a rischio, permettendo però uno specifico allentamento per i piccoli Comuni. Questo è ciò che riferisce l’Ansa circa l’ipotesi che sta vagliando l’esecutivo dopo che si è conclusa la riunione con i capi delegazione.

L’obbiettivo è adottare norme omogenee in tutta Italia, con un irrigidimento delle disposizioni come annunciato anche dalla Merkel in Germania, dove per 26 giorni resteranno chiusi i negozi ma anche le scuole, per evitare la tanto temuta terza ondata. Durante la suddetta riunione non si sarebbe entrati nello specifico delle misure, anche perché si vuole attendere l’incontro previsto domani col Cts.

All’incontro hanno partecipato anche il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, il titolare dei Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Nel corso del dibattito, è emerso un sostanziale accordo nel valutare nuove restrizioni nei giorni festivi e prefestivi, soprattutto dopo le immagini degli assembramenti del weekend, che hanno gettato l’allarme nell’esecutivo.

L’ipotesi di introdurre restrizioni ad hoc per i giorni di Natale, seguendo quello che nel governo chiamano “modello Merkel”, contiene tuttavia un nodo, come riferisce sempre l’Ansa: quello dei ristoranti. Ci sono “rigoristi” e sostenitori della linea morbida. Questi ultimi divergono con i primi che spingono per la chiusura anche a pranzo, come avviene per le zone rosse o arancioni.

Nel frattempo monta la preoccupazione dopo quello che è accaduto lungo la giornata di domenica 13 dicembre in diverse città italiane che hanno visto i centri storici invasi da folle di persone.

Particolarmente risentito il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri che, intervenuto da Fabio Fazio a Che tempo che fa (Rai Tre), ha espresso tutta la sua disapprovazione per gli assembramenti venutisi a creare in diverse zone dello Stivale.

Arcuri ha puntualizzato che da parte sua c’è tutta la volontà a far sì che a gennaio l’Italia non debba piombare nella terza ondata. Quindi ha sottolineato che ciò sarà possibile se saranno adottati comportamenti responsabili da parte della cittadinanza.

“Lavoro tutto il giorno perché questo non accada ma serve che tutti gli italiani ci diano una mano: non fateci più vedere le foto di oggi, il desiderio, comprensibile, di tornare alla normalità deve aspettare un altro po’ di tempo; serve il vaccino, arriviamoci”, ha dichiarato Arcuri.

Anche Stefano Bonaccini prevede che sia in arrivo una nuova stretta. “Ci vuole un grande equilibrio, ho l’impressione che potrebbero arrivare nelle prossime ore, nei prossimi giorni, alcune restrizioni ulteriori in questo Paese perché i contagi stanno tornando un po’ a risalire”, ha il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni durante il programma “Live – Non è la D’Urso”. “Col virus dobbiamo convivere, bisogna avere equilibrio e responsabilità”, ha aggiunto.

Ultimi Articoli

Scroll Up