Era agli arresti domiciliari in una casa a Piacenza in attesa della sentenza definitiva da parte della Corte di Cassazione, La sentenza è arrivata ed ha confermato la sentenza di primo grado ad otto anni di carcere per violenza sessuale e due anni di misure di sicurezza.
Purtroppo quando i carabinieri sono andati a prelevarlo per accompagnarlo in carcere il 70enne era scomaprso. Ha fatto perdere le sue tracce. C’è chi parla che sia ritornato in America Latina di cui è originario.
Aveva fatto scalpore, a dicembre del 2018, l’arresto di un uomo per violenze sessuali durate anni, orribili e ripetute, sulle bambine della sua famiglia: da zio, da nonno e da cugino, l’uomo ne ha approfittato di loro fra minacce e “regalini” per comprare il loro silenzio, fino a prospettare di “fare del male” alle loro mamme se avessero aperto bocca.
Ma alla fine la vittima più grande, una donna che ora ha 30 anni, non ne ha potuto più ed è andata dai Carabinieri di Riccione.
Il racconto della ragazza ha disegnato un quadro raccapricciante, poi confermato dalle altre vittime ascoltate in ambiente protetto e con il supporto di psicologi.
Tutto era iniziato almeno 23 anni fa in Equador, da dove provengono tutti i nuclei famigliari coinvolti e strettamente imparentati fra loro. All’epoca la denunciante aveva appena 6 anni e lo zio, cui spessi era affidata, aveva preso a molestarla in maniera sempre più pesante, fino ad avere con lei rapporti completi.
Non solo; ben presto la bambina si è accorta di non essere la sola ad aver dovuto subire le violenze dell’orco: stava toccando anche alle altre piccole, chi ha 10, chi a 12 anni. La cugina del 68 enne, quando era ancora minorenne, tre nipotine di cui l’uomo è nonno. E l’incubo è andato avanti negli anni, anche dopo che il gruppo di famiglie si è trasferito in Italia, prendendo residenza fra San Clemente, Morciano e Riccione.
In famiglia una cappa di silenzio avvolgeva tutto quanto. La vittima più grande non aveva nessuno con cui potersi aprire, ma non solo. Ormai donna adulta, si era ritrovata incapace di poter avere qualsiasi rapporto con un uomo. E intanto gli orrori erano continuati; l’ultimo episodio certo nel 2015 verso le nipotine più piccole.
Poi la decisione di recarsi in caserma. A conferma dei suoi racconti, oltre alle voci delle altre vittime, anche una registrazione in cui si sente l’uomo ammettere tutto il male compiuto, chiedendo perdono.
Il 70enne è stato condannato con rito abbreviato dal giudice Vinicio Cantarini, ad otto anni per violenza sessuale e due anni di misure di sicurezza. L’uomo era stato anche condannato al pagamento di 10mila euro per ciascuna delle vittime. Il risarcimento vero e proprio del danno sarà stabilito in sede civile.
Ora la sentenza è definitiva ma è latitante il nonno orco.