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Insulta le vigilesse durante il lockdown. Assolto

Il Gip Vinicio Cantarini ha assolto dall’accusa di oltraggio a pubblico ufficiale un riminese di 38 che aveva dato delle “deficienti” a due vigilesse, in servizio anti Covid sul lungomare di Rimini.

I fatti risalgono allo scorso 4 maggio quando ancora vi erano in vigore le misure più restrittive. Spostarsi solo per comprovate ragioni e muniti di autocertificazione.

L’uomo era insieme a suo figlio minorenne in bicicletta. Viene fermato da due vigilesse che chiedono la ragione dell’uscita. L’impiegato spiega che è divorziato dalla moglie, ha in carico il figlio e se lo deve portare dietro quando deve andare a fare la spesa. Giustificazione che è apparsa alle due agenti della Polizia Locale plausibile. Nessun verbale o richiamo.

Dopo poco tempo, le stesse vigilesse, notano sempre lo stesso uomo con figlioletto al seguito che stava passeggiando in bicicletta nella zona del porto. Inevitabile la richiesta di spiegazioni tenendo conto che l’uomo non aveva con se nessuna borsa della spesa. A questo punto, il 38enne capisce che la scusa riportata poco prima non teneva e rischiava seriamente una sanzione. Spiega, o almeno cerca di spiegare, che non poteva tenere in casa il bambino tutto il giorno.

Le sue spiegazioni sono sempre più agitate fino al punto che le agenti chiedono rinforzi ad altri colleghi della Polizia Locale. E’ in questa fase concitata che l’uomo definisce le due vigilesse “deficienti” nel senso che “deficitate di intelligenza”. Nessuna volontà di offendere, sostiene l’uomo. Gli agenti della Polizia Locale prendono atto delle spiegazioni del 38enne ma elevano multa per avere violato le norme anti Covid e lo denunciano per oltraggio a pubblico ufficiale. Ora la denuncia è arrivata in tribunale.

L’uomo difeso dagli avvocati Gilberto Gianni e Massimiliano Cornacchia ha spiegato che non era sua intenzione oltraggiare le vigilesse tenendo anche la situazione particolare nella quale è avvenuto il diverbio. Il magistrato Cantarini ha accolto la tesi della difesa.

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