Nel giornata contro la violenza sulle donne il Manifesto contro l’odio e l’ignoranza di Rimini ha inviato un comunicato stampa per sensibilizzare sul tema richiamando i valori della costituzione e dell’antifascismo.
“Aumentano i femminicidi: il 77% delle donne uccise in famiglia, complice il lockdown… I dati del Servizio analisi criminale interforze: nei primi sei mesi dell’anno cala il totale degli omicidi volontari, ma il numero di donne uccise è salito da 56 a 59…… E il virus della violenza sulle donne continua implacabile a mietere vittime…. e non si cercano vaccini o soluzioni….D’altra parte viviamo in un Paese dove il delitto d’onore è stato abolito solo nel 1981 e poi sostituito dal delitto passionale che se anche non trova un riscontro nella legislatura costituisce troppo spesso delle attenuanti come per esempio in una recente sentenza della Corte d’assise d’appello di Bologna ” la gelosia può rilevare quale circostanza attenuante generica, con conseguente beneficio dello sconto di pena (pena ridotta da 30 a 16 anni)”. Inoltre è ampiamente adoperato dai media per descrivere i femminicidi consolidando così l’idea che la violenza sia derivata dal “troppo” amore…..messaggio orribile e pericolosissimo…Eppure la nostra Costituzione combatte qualsiasi tipo di discriminazione ed ingiustizia ovviamente anche nei confronti delle donne che tanto si sono adoperate durante la Resistenza e continuano a farlo …. Purtroppo in questo periodo così buio per il nostro Paese la Costituzione è completamente disattesa …basti pensare all’articolo 3 della Costituzione che garantisce dignità e uguaglianza, senza distinzioni e che affida un ruolo importantissimo allo Stato, affinché realizzi un’uguaglianza sostanziale: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Altresì, l’articolo 37 che stabilisce che la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione….Ed ancora l’articolo 59 che sancisce che tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.
Invece soprattutto in questo ultimo periodo sono stati disattesi i dettami della Costituzione, è stata bandita la legalità e l’umanità dal nostro Paese.. e i più “deboli”, tra i quali le donne, ne fanno pesantemente le spese.
Come Mcoi ci proponiamo di dar vita a varie iniziative per cercare di combattere questa becera sottocultura maschilista e fascista. Lanciamo, inoltre, un appello affinché chiunque sia o sia stata vittima di soprusi o di abusi in famiglia, sul lavoro o in qualsiasi altra circostanza trovi il coraggio e la forza di denunciare alle autorità o alle associazioni competenti al fine di interrompere questa rete di violenza. Ci auguriamo, altresì, che le autorità sappiano garantire protezione e tutela adeguate nonché una risposta concreta alle tante richieste espresse o silenziose”.