L’emergenza Covid ha fin da subito messo in evidenza i rischi a cui sono esposte le donne vittime di violenza, in particolare nei contesti domestici. In Emilia-Romagna le chiamate al numero verde 1522 sono più che raddoppiate, passando dai 365 casi del periodo marzo-giugno del 2019 agli 804 dello stesso periodo di quest’anno. Mentre nei primi sei mesi dell’anno è cresciuto del 5% (il dato si riferisce a tutto il territorio nazionale) il numero di donne uccise, pur a fronte di un calo generalizzato degli omicidi.
È quanto emerge dal documento presentato dall’assessora regionale alle Pari Opportunità Barbara Lori, insieme alla presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Emma Petitti in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – si basa sui dati elaborati dall’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, raccolti in collaborazione con i Centri antiviolenza per l’anno 2019, con una sezione specifica dedicata all’impatto della pandemia da Coronavirus durante il periodo del lockdown della scorsa primavera.
“L’emergenza sanitaria e la collegata emergenza sociale ed economica – ha sottolineato l’assessora regionale alle Pari opportunità Barbara Lori – hanno acuito fragilità e problemi che ci devono spronare ad un ulteriore impegno nel contrasto alla violenza alle donne. A partire dalle azioni che stiamo realizzando per qualificare il lavoro femminile, indispensabile presupposto di autonomia e di emancipazione da condizioni di assoggettamento fisico e psicologico. L’Emilia-Romagna può contare su una rete di servizi consolidata e su un elevato patrimonio di professionalità. Da qui vogliamo partire per rafforzare ulteriormente la nostra azione per costruire una società più equa e più giusta, in grado di valorizzare le potenzialità di tutti, facendo tesoro di ogni specificità individuale”.
“Anche nella fase emergenziale legata alla pandemia l’Emilia-Romagna ha dimostrato una straordinaria capacità di fare rete nel gestire le criticità legate alla violenza sulle donne che durante i mesi di lockdown, soprattutto tra le mura domestiche, è purtroppo aumentata. In questi anni – ha commentato la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti – la nostra Regione ha costruito un sistema di prevenzione e protezione per fronteggiare al meglio le emergenze e sono certa che si continuerà sul percorso tracciato potendo contare su punti di forza come il lavoro di squadra tra enti, le sinergie tra pubblico e privato e la piena collaborazione tra Giunta e Assemblea legislativa. Credo sia altrettanto importante agire sul fronte della prevenzione e invito le donne a denunciare: non siete sole. Esiste, ed è efficientissima, una rete di assistenza e protezione che può accompagnarvi fuori dal tunnel. Troviamo tutti quel coraggio per dire basta alla violenza”.
Se in generale il confinamento forzoso ha determinato una prevedibile flessione delle denunce per i reati riconducibili alla violenza di genere e degli accessi ai centri anti-violenza, è però dunque cresciuto del 5% il numero di donne uccise in Italia nei primi sei mesi del 2020: su 131 vittime, 59 sono state donne contro le 53 del 2019. Il 77% di questi omicidi si è consumato tra le mura di casa. In lieve aumento anche i delitti compiuti da partner o ex partner (da 32 a 36). Dati tanto più allarmanti, se si considera la riduzione registrata nello stesso periodo gennaio-giugno 2020 rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente del numero complessivo di omicidi: -19%.
Per quanto riguarda i fenomeni di violenza domestica e stalking, pur mancando rilevazioni statistiche in tempo reale, elementi importanti sono emersi dallo studio condotto dall’Istat sulle chiamate al 1522, il numero verde attivato nel 2013 dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’obiettivo di offrire un primo supporto alle donne vittime di violenza. Nel periodo marzo-giugno 2020, in piena pandemia, le richieste di aiuto a cui hanno risposto gli operatori sono cresciute in maniera netta. Anche in Emilia-Romagna dovele telefonate sono più che raddoppiate: 804 contro le 365 negli stessi mesi del 2019.
Significativa è stata anche la crescita dei primi contatti avuti sul territorio regionale, pari a 683 nel quadrimestre considerato. Lo scorso anno erano stati 289. Più contenuta invece la frequenza dei contatti successivi al primo: 121 tra marzo e giugno (+45 rispetto al 2019 e +70 rispetto al 2018). Le chiamate riconducibili a casi di violenza o stalking rilevati dal numero verde in Emilia-Romagna sono state 377: più del doppio delle 171 registrate nello stesso periodo dello scorso anno.
Le rilevazioni hanno inoltre riscontrato una concentrazione delle chiamate di notte o mattina presto (+7,4% tra le 21 e le 5 del mattino da marzo a giugno 2020), con una riduzione in concomitanza delle festività (Pasqua e Feste del 25 aprile e 1^ maggio). Elementi che dimostrano come la convivenza forzata riduca la possibilità per le vittime di chiedere aiuto. Un numero consistente di donne che si è rivolto a questo servizio ha chiesto supporto di tipo sociale e psicologico.
La difficoltà delle donne durante i mesi più difficili della pandemia è confermata dai dati di accesso – in diminuzione – alla rete dei servizi presenti in Emilia-Romagna. In controtendenza rispetto al 2019 quando 5.662 donne avevano contattato un centro antiviolenza, rispetto alle 4.871 del 2018.
Nei primi 5 mesi del 2020, le donne che si sono rivolte a un Centro antiviolenza sono state 2.134 contro le 2.497 del 2019. Dimezzati in particolare i contatti avuti nel mese di marzo rispetto allo stesso mese dell’anno precedente – da 340 nel 2019 a 184 nel 2020 – e gli ingressi nelle Case rifugio tra gennaio e maggio: da 143 nel 2019 a 76 nel 2020. In calo anche il numero degli accessi, sempre tra gennaio e maggio, ai Centri dedicati al trattamento degli uomini maltrattanti: da 129 a 106.
Una situazione complessa durante la quale i Centri antiviolenza hanno comunque continuato a garantire la loro operatività modificando le modalità di lavoro. Hanno nella maggior parte dei casi attivato nuovi numeri di telefono e potenziato canali di comunicazione facebook e whatsapp, assicurando comunque sempre nei casi di emergenza interventi in presenza.
Un’attività che la Regione ha sostenuto stanziando, ad aprile 2020, oltre 357mila euro per le spese straordinarie dovute all’emergenza sanitaria quali il pagamento di strutture ricettive temporanee per le donne e i figli o l’acquisto di presidi tecnologici (tablet, cellulari, attivazioni di connessioni internet, ecc.) per consentire il contatto tra operatrici e donne.
A queste risorse si sono aggiunte quelle messe a disposizione dal Dipartimento Pari Opportunità con un bando che ha previsto un finanziamento massimo di 15mila euro per ogni Casa rifugio e 2.500 euro per Centro antiviolenza.
In Emilia-Romagna sono operativi 21 Centri antiviolenza, 41 Case rifugio e 16 Centri per uomini maltrattanti, di cui 7 pubblici e 9 del privato sociale.
Una rete diffusa sul territorio che la Regione sostiene con quasi 2,7 milioni di euro (2.694.567,75), risorse stanziate per il 2020 dal Dipartimento nazionale Pari opportunità. Di queste circa 1 milione di euro sono stati utilizzati per il funzionamento dei Centri antiviolenza e altrettanti per le Case rifugio; 658 mila euro sono stati assegnati per finanziare interventi per promuovere l’autonomia abitativa delle donne in percorso, mentre 50 mila euro sono andati ai Centri pubblici per uomini maltrattanti.
Nel 2019 le donne che hanno contattato un centro antiviolenza per ricevere attività di sostegno e di consulenza sono state 5.662 (nel 2018 erano state 4.871).Per quanto riguarda le Case rifugio – strutture a indirizzo segreto o riservato, che forniscono gratuitamente un alloggio sicuro a donne vittime di violenza, con o senza figli – nel 2019 i pernottamenti totali sono stati 54.652 contro i 41.903 dell’anno precedente. Infine nel 2019 sono stati 370 gli uomini in percorso presso un Centro per uomini maltrattanti. Erano 249 nel 2018.
Le iniziative nei Comuni
RICCIONE
Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Commissione Pari Opportunità del Comune di Riccione ogni anno organizza attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica anche in collaborazione con il centro antiviolenza del Distretto Sud e con il supporto dell’Ufficio Pari Opportunità della Provincia di Rimini che promuove le iniziative su tutto il territorio locale. Quest’anno la Commissione Pari Opportunità ha promosso la realizzazione di breve video – spot di pochi minuti da condividere sui canali web istituzionali e da proiettare all’esterno del Palazzo del Turismo di Riccione. Il video riporta da alcune testimonianze di vita personale, autentiche e toccanti, utilizzando degli stralci significativi tratti dalla registrazione dello spettacolo teatrale andato in scena in occasione del 25 novembre 2019 presso lo Spazio Tondelli, ispirato alla tematica dell’autostima quale pilastro basilare e presupposto fondamentale per costruire relazioni sociali ed affettive sane e ispirate a principi di rispetto reciproco. Il video sarà quindi proiettato sulla facciata esterna del Palazzo del Turismo su un ledwall della ditta Croma srl, messo a disposizione gratuitamente. Inoltre in collaborazione con tutti i Comuni della Provincia, anche Riccione aderirà alla campagna “Illumina un monumento significativo della tua città” per la sensibilizzazione contro la violenza alle donne, illuminando di arancione il Palazzo del Turismo via Cecca.
SAN GIOVANNI IN MARIGNANO
“Il Comune di San Giovanni in Marignano – sottolineano il Sindaco Daniele Morelli e la Vicesindaco Michela Bertuccioli – è da sempre sensibile alle Pari Opportunità e si impegna costantemente per iniziative di sostegno, informazione e promozione. Anche quest’anno, in questo periodo così complesso e delicato, si è desiderato non fare mancare la presenza di stimoli e sostegno che sarà espressa a distanza, ma con immutata convinzione ed intensità, in primo luogo tramite l’adesione alle iniziative provinciali “Orange the world” e alla campagna di sensibilizzazione conseguente. Allo stesso modo si è pensato di attivare un confronto con il tessuto sociale, da cui è nato PER.LE DONNE, un titolo che racchiude due significati: il contenitore di una serie di iniziative rivolte al femminile e al rispetto, ma anche l’espressione di “perle” di arte, cultura, letteratura per costruire una cultura del dialogo e del rispetto fin dalla più giovane età.”
Hanno aderito al progetto delle Pari Opportunità ben cinque realtà attive tutto l’anno: Regno di Fuori, per una proposta rivolta ai più piccoli, “Il litigio”, per comprendere che si può litigare e pensarla diversamente anche senza essere violenti, Scintille – Esperienze Creative per una performance artistica: “FLY” – Performance d’arte canora-pittorica-danza aerea, Teatro dei Cinquequattrini, che ha voluto fortemente onorare questa particolare giornata con “VOCI”, citAzioni dei partecipanti ai laboratori teatrali che vertono sul femminile e sulla violenza di genere.
Importante segno di vicinanza ed aiuto concreto sarà inoltre l’iniziativa di La CasaMatta-Auser che promuove una raccolta di beni alimentari e di prima necessità finalizzata alle donne vittime di violenza e ai loro bambini ospitati nella Casa Rifugio del Distretto di Riccione.
Ricordiamo inoltre l’importante riferimento rappresentato dall’Associazione Mondo Donna onlus che gestisce gli sportelli Antiviolenza dislocati nei Comuni del Distretto di Riccione, tramite una reperibilità telefonica 335 766 1501 (h 24).
Infine su piattaforma digitale Mercoledì 25 novembre ore 20.15 verrà proposto un incontro del GRUPPO LETTURA LEGGERMENTE della Biblioteca comunale sulla tematica “Il Ricordo e le Donne”. Per partecipare si può richiedere il link a biblio@marignano.net
Nell’incontro ci si confronterà sul tema a partire da tre libri scelti come riferimento:
• Cambiare l’acqua ai fiori, Valerie Perrin
• Paula, Isabel Allende
• La nave per Kobe, Dacia Maraini
I video saranno disponibili a partire da domani 25 novembre sulla pagina Fb del Comune: comunesgm
Negli allegati i volantini dell’iniziativa e una foto del Sindaco e del vice Sindaco davanti all’opera di Barbara Zavagnini, parte della performance Fly
San Giovanni sarà presente anche ad un’importante iniziativa attivata dalla Rete Provinciale: mercoledì 25 novembre è infatti prevista una trasmissione speciale che Icaro Tv metterà in onda sul canale 91 e sui relativi canali social e streaming https://www.icaroplay.it/ alle ore 21:15, momento di confronto e dialogo con la partecipazione in studio della consigliera provinciale delegata alle politiche di genere della Provincia Giulia Corazzi, la vicesindaco di Rimini con delega alle pari opportunità Gloria Lisi, l’assessore di Cattolica alle politiche sociali Daniele Cerri, il sindaca di Verucchio Stefania Sabba e la presidente della commissione pari opportunità di Misano A. Manuela Casalboni. Insieme a loro, da remoto parteciperanno i due centri antiviolenza territoriali, Rompi il silenzio e Chiama chiama, tutte le amministratrici e amministratori dei Comuni della Provincia che con brevi video renderanno omaggio alla Giornata del 25 novembre, insieme ad alcune Associazioni delle Rete.
SAN LEO
In occasione del 25 Novembre e nelle giornate seguenti l’Amministrazione di San Leo si impegnerà in una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, per dire no ad ogni atto di violenza, sia esso verbale fisico o psicologico; allo stesso tempo si cercherà di dare un messaggio di speranza alle donne che ne sono state vittime con l’augurio che possano ripartire con forza e determinazione. “Riteniamo pertanto significativo divulgare materiale informativo (sui nostri canali social e presso le sedi comunali) in cui si esplicano i mille volti della violenza, le dinamiche che spesso si susseguono, affinché, chi ne è coinvolto, possa usufruire degli strumenti e dei contatti utili per uscirne e non sentirsi solo. Inoltre, grazie alla collaborazione con la Provincia, parteciperemo tramite un breve video alla puntata del 25 novembre di Icaro Tv dedicata a questo tema. Sabato mattina sarà convocato un tavolo di incontro tra l’Amministrazione Comunale, le Forze dell’Ordine e le volontarie del centro antiviolenza Rompi Il Silenzio. Ringraziamo fin da subito tutti per la collaborazione. Il momento si concluderà presso la panchina rossa del Comune di San Leo”.
DISTRETTO DI RICCIONE E CENTRO ANTIVIOLENZA “CHIAMA CHIAMA”
Il 25 novembre 2020, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, unitamente le amministrazioni del Distretto di Riccione ed il Centro antiviolenza distrettuale “Chiama Chiama” celebrano con decisione il loro impegno nella prevenzione e nel contrasto alla violenza contro le donne, nella direzione di una rinnovata cultura del rispetto e della reciprocità. Per far ciò sono lieti di presentare una importante campagna di sensibilizzazione, che ha scelto come sfondo la nostra spiaggia e come simbolo il moscone salvataggio.
Si tratta di un breve video-spot che fornisce tutte le informazioni e i riferimenti utili alle donne che necessitano del centro antiviolenza: “La luce calda del sole risplende sulla spiaggia autunnale semi-deserta. A riva, accanto a un pattino salvataggio ormeggiato, ci sono un ragazzo e una ragazza. La coppia passeggia tenendosi per mano…ma ogni storia può non essere ciò che sembra…”.
Dal 25 novembre e nei prossimi giorni sarà possibile visualizzare e scaricare il video-spot sui portali istituzionali, sulle pagine Facebook e sui canali social dei Comuni. Invitiamo tutti a condividere.
Nell’ambito della campagna di comunicazione verranno inoltre distribuiti materiali cartacei e adesivi informativi, con tutti i riferimenti e i contatti del centro Antiviolenza, presso le sedi comunali, i consultori, le scuole del territorio ecc. La campagna è stata possibile, tra l’altro, grazie al contributo della Regione Emilia Romagna nell’ambito del progetto “Riguarda anche me”.
Il Centro Antiviolenza Distrettuale “CHIAMA ChiAMA” è aperto tutto l’anno presso la sede di Piazza della Repubblica a Cattolica, tutti i giorni lavorativi con il seguente orario: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì 9:30-13:30, giovedì 14:30-18:30.
Sono inoltre presenti sportelli decentrati nei comuni di Coriano, Misano, Morciano di R., Riccione, San Clemente e San Giovanni in M. contattabili telefonicamente al numero 335 7661501 disponibile 24h.
I servizi erogati sono gratuiti e sono i seguenti: Ascolto, Accoglienza, Consulenza psicologica, Consulenza legale, supporto ai minori vittime di violenza assistita, Orientamento al lavoro, Orientamento all’autonomia abitativa.