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Sindaci della provincia di Rimini “pronti a chiudere piazze e vie”, Esercito farà tamponi

Pronti a chiudere piazze e vie a rischio assembramenti. E per rinforzare l’attività dei tamponi arriva l’Esercito. E’ quanto emerso dall’incontro del Prefetto con i Sindaci della provincia di Rimini con la partecipazione del Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria della Romagna Tiziano carradori e del Comandante del 7° Aves “Vega”. Nella serata di ieri si era svolto il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica allargato ai rappresentanti della Repubblica di San Marino. Oggi pomeriggio alle 18.30 i presidente delle province dell’Emilia Romagna e i sindaci dei Comuni capoluogo di sentiranno poi con il presidente Bonaccini. Che da parte sua ha già anticipato du Facebook che sono in arrivo apposite ordinaze anti-assembramenti.

Dai dati forniti dall’Azienda Sanitaria durante il vertite di oggi, è emerso chiaramente un trend in crescita dei casi positivi in tutta la Romagna, con la provincia di Rimini che si è attestata nella giornata di ieri sui 253 casi (a fronte, ad esempio dei 151 di appena quattro giorni prima,un incremento superiore alle cento unità) e con conseguenti ripercussioni che fanno definire “seria” la situazione in atto. La media dei contatti di ogni positivo è di circa una decina di persone.

In tale quadro Rimini detiene la più alta quota parte di asintomatici corrispondente a circa il 56% dei positivi (a fronte del 48% regionale), con il 19% dei tamponi positivi rispetto al 17% della Romagna.

Pur essendo la Romagna e Ferrara in condizioni meno gravi rispetto all’area dell’Emilia, “si è evidenziata – spiega la nota della Prefettura di Rimini – la necessità di guardare all’evoluzione del fenomeno epidemiologico su questo territorio anche nella prospettiva di ulteriori restrizioni”.

Per una volta, clima unanime e senza distinguo da parte dei primi cittadini: “Tutti i Sindaci hanno concordato, pertanto, di esprimere un forte richiamo per i cittadini al senso di responsabilità che deve impegnare ciascuno a comportamenti individuali di assoluto rigore e tali da scongiurare di essere gravemente nocivi per l’intera comunità”.

I sindaci “condividono la constatazione che uno dei maggiori veicoli di diffusione del contagio è rappresentato dalla mobilità delle persone anche all’interno dei centri urbani. Su tale presupposto, in particolare nei centri a più alta densità di flussi di persone, non si esclude la possibilità – ove si confermi un trend in aumento – di chiusura di singole piazze e/o strade particolarmente interessate dal menzionato fenomeno”.

Riguardo il quadro della situazione sanitaria, su 529 posti Covid per l’intera Romagna sono già 450 quelli che alle ore 8,00 di stamattina risultano essere occupati.

Sul versante della somministrazione dei tamponi, si potrà disporre “a regime” sul territorio della provincia di ben quattro “drive through”, dei quali due a Rimini e uno a Novafeltria già attivi ed un altro che sarà attivato a Riccione da lunedì prossimo “che si avvarrà del concorso di personale sanitario dell’Esercito Italiano nell’ambito dell’operazione ‘Igea’”.

Tutti hanno infine concordato “sull’esigenza di adottare comuni ed omogenee linee di intervento ai fini della prevenzione e del contrasto al diffondersi del Covid-19, coinvolgendo la più ampia area territoriale possibile”.

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