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Coronavirus, in Regione 1 milione di tamponi rapidi: “Efficaci solo nei casi gravi”

Nel pomeriggio di oggi l’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini è intervenuto in conferenza stampa per fare il punto sull’andamento dell’epidemia. “Il dato dei 40 decessi è il più alto di fine aprile per quel che riguarda i morti di coronavirus. Dato significativo che comunque si riferisce a persone morte negli ultimi giorni e non solo oggi. Età media dei deceduti è di 83 anni. Disparità tra età media dei contagiati e età media dei deceduti”.

Donini ha ricordato che “indipendentemente dal colore assegnato a ogni Regione dal dpcm la situazione è grave ovunque. Anche in Emilia Romagna“.

Nella conferenza video è intervenuta anche la dottoressa Cristina Mussini, direttrice della Struttura complessa di Malattie infettive dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena: “Va spiegato che i nati tra i 50 e i 70 presentano quadri impegnativi da un punto di vista sintomatico. L’apetura scuole ha fatto si che i contagi partissero dai più giovani”. 

L’assessore ha poi ricordato che da oggi la mascherina va indossata alle scuole elementari e medie anche al banco, mentre per quel che riguarda le scuole superiori, come è noto da oggi è stata riattivata al 100% la didattica a distanza.

Per quel che riguarda i ricoveri, nei reparti di malattia infettiva e covid sono ricoverate 1673 persone. “Parliamo di pazienti che cominciano a casa la malattia da sintomatici e poi necessitano di ricovero“, ha spiegato Donini. Da questo numero sono esclusi i pazienti gravi intubati in terapia intensiva. “La situazione non è in effetti cambiata di molto rispetto a marzo anche se c’è più consapevolezza sull’isolamento e quindi le persone anziane possono essere tutelate meglio“.

Rispetto alla scorsa settimana sono stati accertati nelle scuole 1.000 positivi in più: Sono ora 3.034 le persone risultate positive tra personale scolastico e alunni. 2610 di questi sono studenti. Di questi i 2/3 sono iscritti alle scuole elementari e medie“.

Finora sono 3034 positiv nelle scuole,i di cui 2610 sono studenti e due terzi di questi iscritti a medie e superiori.

Da oggi sono inoltre disponibili i tamponi rapidi salivari. “Ne sono arrivati 1 milione“. Sono tamponi antigenici. “Però – specifica Cristina Mussini – individuano solo i casi sintomatici severi e non quelli asintomatici o con pochi sintomatici“. Motivo per cui “abbiamo chiesto che con i tamponi rapidi si riesca ad arriva alla diagnosi di Covid al governo. Questo perché il tampone antigenico rapido trova l’antigene ma non l’Rna“.

La dotazione sarà terminata per la maggior parte della dotazione entro la fine della prossima settimana. I tamponi antigenici rapidi sono capaci di fornire un risultato in circa 15 minuti. Ed è solo il primo lotto di una fornitura complessiva che si avvicina ai 2 milioni di test.

L’obiettivo è riuscire a circoscrivere, e quindi contenere, in maniera ancora più efficace e veloce la diffusione del contagio: tra gli usi previsti ci saranno i controlli sui contatti stretti dei positivi per la chiusura, dopo 10 giorni, della quarantena, gli screening a scuola in caso di una positività, i controlli sui pazienti che accedono ai Pronto soccorso; e ancora, nelle strutture sociosanitarie come le Cra, per lo screening periodico di operatori e ospiti e per i visitatori, oltre che per indagini epidemiologiche sulle categorie professionali o le fasce d’età più a rischio. Inoltre, per i test sui viaggiatori in arrivo all’aeroporto Marconi di Bologna

Per quel che riguarda il vaccino influenzale “abbiamo chiesto come Regioni che non rimangano dosi accantonate se la domanda è minore all’offerta. Facciamo in modo che 17 milioni di dosi siano tutte sfruttate”, ha detto Donini.

Anche il Patto per il lavoro sarà coinvolto in questa grande campagna di controllo: 250.000 tamponi rapidi saranno infatti forniti ai datori di lavoro sottoscrittori dell’accordo con la Regione, che avranno la possibilità di far svolgere il test a proprio carico, per quanto riguarda le spese di esecuzione, nelle strutture sanitarie accreditate.

“Continuiamo a rafforzare con tutti gli strumenti possibili la strategia di contrasto al virus, per prevenire e circoscrivere la diffusione, e individuare e isolare i nuovi contagi con la massima tempestività- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute -. Oggi mettiamo in campo quasi 2 milioni di tamponi, un numero che supera il totale di test di questo genere effettuati finora da inizio pandemia. Un’accelerazione ulteriore dell’indagine epidemiologica che ci permetterà di aumentare ancora la sicurezza nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle strutture sociosanitarie. Uno sforzo, quello di potenziare la capacità di indagine e di fare controlli, che ci permetterà di aumentare ulteriormente la sicurezza in tanti luoghi vitali per l’intera comunità regionale”.  

“È significativa – aggiungono Bonaccini e Donini – anche la forte collaborazione con uno strumento di crescita come il Patto per il lavoro: il tessuto produttivo dell’Emilia-Romagna si è reso disponibile a impegnarsi in prima linea, e a proprie spese, per il contenimento del virus, e non era affatto scontato questo esempio di grande corresponsabilità”.

Il pacchetto di tamponi rapidi

Sono due i canali di approvvigionamento dei tamponi rapidi che saranno distribuiti in Emilia-Romagna, in totale 1.865.550: 44.880 sono forniti dalla struttura commissariale nazionale – di cui 19.200 arrivati a inizio novembre e 25.600 in arrivo -, i restanti 1.820.750 sono il frutto della gara che la Regione Emilia-Romagna ha indetto insieme alla Regione Veneto; di questi, 970.000 sono già in distribuzione.

La prima fornitura di tamponi garantita dal Governo è stata suddivisa in maniera omogenea tra le 8 Aziende sanitarie, che ne hanno ricevuti 2.400 ciascuna; i test ottenuti tramite gara saranno invece assegnati sui territori secondo una ripartizione che tiene conto della popolazione residente e dei diversi fabbisogni.

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