Alessandro Cavuoti, a nome del comitato che negli ultimi mesi si sta battendo affinché un’antenna della telefonia nei pressi del Castello di Coriano, riepiloga i fatti alla luce dell’ultimo sopralluogo realizzato ieri, venerdì 23 ottobre, a opera dell’Architetto Vincenzo Napoli, dirigente competente per zona della Soprintendenza di Ravenna.
“Ieri, venerdì 23 ottobre, l’Architetto Vincenzo Napoli, dirigente competente per zona della Soprintendenza di Ravenna, ha guidato una preparata equipe di tecnici per la valutazione dei lavori di restauro della torre portaia trecentesca e per una visita generale al sito monumentale – spiega – . Il sopralluogo, sancisce come meglio non si potrebbe la vittoria delle corianesi e dei corianesi nella battaglia contro l’installazione dell’antenna Wind, alta 36 metri, accanto al Castello, antenna che l’Amministrazione di Coriano, per mano della Sindaca Domenica Spinelli, aveva autorizzato giusto accanto alle mura malatestiane a Febbraio 2020 con delibera comunale definitiva ed esecutiva”.
“Opportunamente l’Amministrazione ne ha dato notizia sui siti e su Facebook. Ovviamente la Sindaca si è affrettata a camuffare la realtà, abilità nella quale è particolarmente capace, e vorrebbe prendersi il merito di “poter mettere mano alla salvaguardia di questo monumento”, lo stesso che lei avrebbe voluto abbellire con la silouette della megantenna, immaginando forse che sarebbe stata segnaleticamente efficace per condurre i turisti fino al suo geniale intervento di riqualificazione modernista”.
“Ma, poiché il diavolo si nasconde nei dettagli, si affretta a dire nelle primissime parole che trattasi di “sopralluogo programmato da tempo” – continua -: ecco la verità che si nasconde dietro il suo contrario, quel classico errore che ci porta a mettere le mani avanti quando ancora nessuno ha eccepito nulla, il tipico lapsus rivelatore. E poi, quali sono i “fatti che lo hanno portato alla ribalta”, se non la denuncia dura e instancabile che questo Comitato di cittadini ha portato avanti per oltre due mesi e nella quale ha saputo coinvolgere altri soggetti con i quali ha fatto rete: cittadini corianesi, intellettuali, artisti, professionisti, e nel solco della quale sono intervenuti consiglieri regionali, senatori della Repubblica ( a proposito di questo il Senatore Marco Croatti, da noi sollecitato, ha depositato un’interrogazione parlamentare al Ministro Enrico Franceschini del quale si attende a breve la risposta) e opposizione locale? Certo non sarebbe salito agli onori della ribalta grazie al metodo semiclandestino con cui questa Giunta, e in particolare la Sindaca, ha preso decisioni così importanti nella più totale indifferenza dell’opinione della cittadinanza corianese. Di partecipazione non parliamo neppure perché queste persone non sanno nemmeno cosa significhi questa parola.
Non sarebbe giunto agli onori della cronaca se il Comitato non avesse bussato alla porta della Soprintendenza in tutti i modi, per vie ufficiali e per vie ufficiose, insieme e grazie a persone competenti, qualificate e stimate, sia da noi sia a Ravenna, persone che hanno preso a cuore il destino di un bene che appartiene a tutte e tutti”.
“E poi, di grazia, come mai la Soprintendenza apporrebbe un vincolo “sull’area che lo circonda” se non fosse per proteggere il Castello dall’insipiente opera di grossolani amministratori che, in piena e consapevole determinazione, volevano mettere il Castello all’ombra dell’antennone, sostenendo poi pubblicamente, a costo del ridicolo, che l’antenna non era affatto al Castello, ma bensì dietro al cimitero a ben 30 metri di siderale distanza?”
“Ed ecco il capolavoro – conclude il Comitato – : “sin da oggi lavoreremo in sinergia con i funzionari della soprintendenza per garantire la massima tutela all’interno dell’area”. Avvisiamo il lettore distratto che si tratta delle stesse persone che hanno svenduto a 2400 euro all’anno un terreno che si trova appunto all’interno della medesima area di cui ora garantirebbero la massima tutela, bontà loro, e che solo fino a pochi giorni fa è stata ulteriormente sottoposta ad uno scavo lungo oltre 60 metri e profondo oltre un metro, senza alcuna tutela o supervisione archeologica come previsto per legge, per realizzare un impianto di alimentazione elettrica dell’antenna che ora non servirà a nulla”.
“Ebbene sì, siamo “in un momento molto importante per l’edificio storico”, ma se questo momento è un bel momento non lo si deve di certo ai giocolieri e ai girafrittate, con tutto il rispetto per i giocolieri e pure per le frittate, ma solo ed esclusivamente alla caparbietà delle corianesi e dei corianesi che hanno difeso con la mente e con il cuore il loro Castello e il loro paese dall’ignorante pochezza di chi lo voleva umiliare e che ora, fuori tempo massimo, pretenderebbe di esserne il valente paladino. Chi vuole il prosciutto sugli occhi se lo tenga, a noi piacciono pane e sincerità. Benvenuto Architetto Napoli, benvenuta Soprintendenza! P.S.: in quel di Rimini la società Iliad verserà nelle casse della Tesoreria del Comune ben 17.000 euro l’anno per la locazione del suolo pubblico su cui installerà la sua antenna, mica fessi loro”.