“Bat e nomri segret dla tesera…”. Ma questo distributore parla dialetto!”. Capita a Rimini facendo rifornimento in alcune stazioni Eni: a Miramare accanto all’Altro Mondo, sulla nuova Circonvallazione di fronte all’OBI, sulla Marecchiese. Qui il self service oltre a poter essdere esssre impostato nelle principali lingue straniere, offre anche l’opzione di una guida vocale in dialetto romagnolo.
L’idea è stata sviluppata da ENI e Fortech, azienda riminese con sede ai Padulli che fornisce servizi per gli impianti di distribuzione carburanti. Scopo, valorizzare i territori di appartenenza, strappando un sorriso all’utente anche durante il rifornimento.
“Oltre che a Rimini – spiega il responsabile marketing Giovanni Santomasi – abbiamo installato questa soluzione in Puglia, a Taranto e Lecce, e a Roma. L’obbiettivo è di parlare tutti i dialetti d’Italia”. Ma in azienda si parla dialetto? “Parlare proprio no, anche perchè ciascuno ha la propria lingua. Io per esempio sono pugliese, gli altri per lo più romagnoli. Però le battute si fanno in dialetto e così abbiamo anche imparato a capirci meglio a vicenda”.
Fortech è nata meno di 15 anni fa, nel 2006. Inizialmente si occupava solo di assistenza tecnica agli impianti. Ma poi, osservando quello che non andava e utilizzando le tecnologie che si andavano affermando, è passata anche a produrre in proprio colonnine per i self service. Sempre più innovative: controllo da remoto, guida vocale, sensori di presenza, QR-code e quant’altro.
Con 120 dipendenti e un’età media di 35 anni, l’impresa riminese si è imposta come leader nel suo settore, lavorando per i principali colossi petroliferi. Per ora soprattutto in Italia, “perchè le problematiche sono molto diverse da Paese a Paese”, ma Fortech sa che prima o poi dovà parlare molti altri dialetti.
Il video con le reazioni degli utenti: