Nasce a Rimini Rete Civica e si schiera con il centrodestra in tutte le prossime elezioni che si svolgeranno in provincia, a iniziare da quelle per il sindaco del capoluogo. Alla presentazione di oggi nella sala del Buonarrrivo della provincia c’erano: Mimma Spinelli, sindaco di Coriano e portavoce regionale di Rete Civica; Carlo Monaco, pensatore e già assessore nella giunta Guazzaloca a Bologna; Marco Mastacchi, già sindaco di Monzuno e ora unico consigliere regionale di Rete Civica, eletto in alleanza con la candidata leghista Lucia Borgonzoni; Alex Bianchi, consigliere comunale a Bologna. E Davide Frisoni, consigliere comunale di Rimini per Patto Civico, appena uscito dalla maggioranza in forte contrasto con il sindaco Andrea Gnassi. A presentare tutti, Cosimo Iaia; in prima fila nella platea, Marzio Pecci, capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Rimini e candidato sconfitto alle ultime elezioni da Gnassi.
Cosa sia il “civismo” lo ha illustrato Carlo Monaco: “Fare politica per essere al servzio della città, non per gestre il potere”. Il nemico numero uno si chiama “partito”, mentre Rete Civica è appunto “una rete di cittadini che si impegnano per il bene comune”. Senza ideologie di sorta. Ma la scelta di campo è netta: è la sinistra quella da sconfiggere, perchè rappresenta il sistema di potere consolidato cui “occorre dare un’alternativa”.
Lo ribadisce Mimma Spinelli, quando rivendica di “aver mandato a casa due volte il centrosinistra”.
Davide Frisoni, dal canto suo, ripercorre gli scontri “a urli” con Andrea Gnassi, fino alla sua decisione di abbandonare la maggioranza: “In modo forse un po’ sgarbato, ma sgarbato è stato anche il sindaco”. Motivo: il progetto del Museo Fellini con quel che comportava in piazza Malatesta, “mai condiviso con la maggioranza ma fatto cadere dall’altro senza ascolto, senza consultazioni: cioè l’esatto contratio di quanto intendiamo noi per civismo”. Frisoni ha rivenditato almeno due risultati: il recupero di Porta Galliana e l’aver riportato la Madonna Diotallevi di Raffaello a Rimini. Ma davant alla fontana felliniana di piazza Malatesta la rottura è stata totale.
Per quanto riguarda il candidato a sindaco di Rimini nel 2021, Bianchi riferisce di aver avuto già contatti con “imprenditori, personaggi dello sport e della cultura”: un identikit che fa subito pensare a Paolo Maggioli, presidente di Confidustria Romagna. Ma alla domamda specifica, nessuna conferma: “Ne sì, ne no, ne forse. I nomi verranno dopo, prima si stabiliscono le cose da fare, poi con chi”.
Un niet inequivocabile è però già arrivato per un altro nome, quello di Mario Erbertta, già Patto Civico anche lui, che proprio oggi ha presentato la sua candidatura a sindaco di Rimini: “Lui certamente no”.