La Cooperativa Lavoratori del Mare scrive una lettera formale a Prefettura e Procura della Repubblica di Rimini contro la realizzazione del parco eolico al largo delle coste riminesi. Un progetto che prevede la posa n o 59 aerogeneratori (turbine eoliche) di cui n o 58 di potenza nominale unitaria pari a 5,6 MVA e n o 1 di potenza nominale unitaria pari a 5,2 MVA, per una capacità complessiva di 330 MVA, installati su mono piloni cilindrici di 4,8 m di diametro, infissi per 35 metri al di sotto del fondale ed alte sul livello del mare di 125 metri; una rete elettrica a tensione nominale pari a 30 kV costituita da circa 20 km di cavi elettrici tripolari in rame sottomarini con sezioni variabili da 95 a 500 mm2 , che collegano gli aerogeneratori in serie.
Le aziende del mondo della pesca sono preoccupate per la proposta e chiedono che non venga realizzata. In particolare:
“La Cooperativa Lavoratori del Mare, che associa 92 imprese, nell’interesse dell’intero comparto e della marineria Riminese, intende manifestare il proprio disappunto e la propria preoccupazione in ordine al progetto di realizzazione della centrale a cui si è appena fatto cenno, per le sotto elencate ragioni.
- il progetto prevederebbe l’occupazione di circa il 20% (circa 115 km quadrati) dello spazio totale dell’area marina compreso tra le 5 e le 12 miglia del Compartimento di Rimini;
- la realizzazione del progetto entro le 12 miglia determinerebbe una ulteriore fortissima limitazione all’interno di una vastissima area di pesca, in una cornice costiera già pesantemente assoggettata a restrizioni e vincoli che ne limitano sensibilmente il transito e l’attività lavorativa da parte delle imprese del settore marittirno (piattaforme, poligoni di tiro, ecc.);
- in considerazione delle attuali limitazioni temporali all’attività di pesca entro le 6 miglia dalla costa (es: pesca a strascico e pesca con volante), la realizzazione della centrale eolica renderebbe ancor più stringente l’operatività, oltre le 6 miglia dalla costa, di quelle imprese che adottano tali sistemi di pesca;
- in considerazione delle prescrizioni che impedirebbero ogni operatività delle imprese del settore all’interno dell’area segregata dal progetto, l’edificazione della centrale comporterebbe una fortissima diminuzione degli aerali di pesca, con tutte le negative conseguenze correlate all’impatto che tali limitazioni determinerebbero sulle già gravi prospettive lavorative del settore, oltre che sulla conseguente perdita di numerosi posti di lavoro;
- all’interno di un quadro costellato da tali e numerose altre criticità, va pure considerato l’aspetto ben più importante della sicurezza della navigazione delle imbarcazioni delle imprese di pesca — gravemente pregiudicata dall’ipotetica realizzazione della centrale – (anche) in uscita ed in entrata dal porto canale di Rimini e, allo stesso tempo, parrebbero essere stati colpevolmente non considerati i rischi (prevedibili) di gravi incidenti durante lAa navigazione, soprattutto in condizioni di meteo marine avverse (nebbia, mare mosso, vento forte, ecc.). Pare superfluo, allora, evidenziare come la realizzazione di un poderoso complesso di pale e piattaforme in uno stallo di mare così esteso e “navigato” rappresenti un gravissimo pericolo per l’incolumità dei lavoratori del settore.
Per tutte le ragioni sinteticamente esposte, la scrivente Cooperativa, a tutela dei suoi associati, oltre che dei lavoratori e del settore marittimo romagnolo in generale, manifesta, con la presente, tutta la sua preoccupazione ed il disappunto per la proposta di edificazione della centrale eolica, rilevando come l’eventuale rilascio della relativa concessione produrrebbe effetti negativi su molteplici piani, tra cui quello della sicurezza ed incolumità dei lavoratori del mare ancora prima di quello correlato all’economia ittica.”