L’Unione dei Comuni Valmarecchia si riorganizza: in consiglio il via libera alla creazione di due sub ambiti della bassa e dell’alta valle con autonomia gestionale e finanziaria. Resteranno almeno quattro i servizi associati obbligatoriamente a dieci.
“Pensavo di essere su ‘Scherzi a parte’, invece oltre a essere tutto vero è anche oneroso per le tasche dei cittadini in un momento già di grande difficoltà per cause eccezionali e in cui a ogni livello si cercano soluzioni per razionalizzare i servizi gravando meno sulle tasche dei contribuenti”. Nel commentare positivamente il percorso di riorganizzazione interno con creazione di due sub ambiti con autonomia gestionale e finanziaria da parte dell’Unione dei Comuni Valmarecchia, il segretario provinciale del Partito Democratico Filippo Sacchetti “evidenzia” quanto accaduto in due delle dieci realtà del territorio.
“Il sindaco di San Leo Leonardo Bindi ha convocato a stretto giro di posta il consiglio comunale tre volte per ottenere il quorum necessario a deliberare l’uscita dall’Unione, tre sedute che hanno costi che gravano sulla comunità e al termine delle quali ha estromesso dalla sua giunta l’assessora del Pd Francesca Mascella “rea” di aver votato in ogni occasione contro i suoi desiderata. Bene, a distanza di poco più di un mese, il primo cittadino ha approvato in giunta l’atto di indirizzo per il via libera ai sub ambiti e si è impegnato con una lettera inviata all’Unione a riconvocare lo stesso consiglio comunale entro ottobre con all’ordine del giorno la revoca della fuoriuscita dall’ente. Quando il populismo e gli ‘ordini di scuderia’ fanno a pugni con la realtà, mi verrebbe da dire considerata la caparbietà con cui da più parti gli si evidenziava l’impossibilità di continuare a garantire certi servizi con il solo bilancio comunale. E ora che farà il sindaco, inserirà nuovamente Mascella nella squadra di governo?” incalza Sacchetti, che si toglie un sassolino anche nei confronti del capogruppo della minoranza di Sant’Agata Feltria Paolo Ricci: “La scorsa settimana, dopo un mio intervento sulla viabilità di vallata in cui mi rivolgevo allo stesso Bindi dicendo che per parlare di temi comuni e Recovery Fund cond andava facendo bisogna stare ai tavoli comuni quali appunto l’Unione, il buon Ricci ha pensato bene di prendere le difese del ‘collega di bandiera’ ricordandomi che il suo Comune aveva deliberato all’unanimità la stessa fuoriuscita e fosse governato da un sindaco del Partito Democratico. Gli risposi che ritenevo un errore quello compiuto dal primo cittadino del mio partito e oggi scopro che a distanza di appena cinque giorni, lunedì 28 settembre, l’intero consiglio ha votato ancora all’unanimità a favore della revoca del precedente pronunciamento. Cose da Scherzi a parte, se come detto a pagarne le conseguenza non fossero poi i cittadini…”. conclude Sacchetti.