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Rimini, Coldiretti: “Le istituzioni si facciano carico dei danni degli animali selvatici”

Bene la Regione Emilia Romagna che ha preso decisamente posizione per portare la grave problematica delle specie più impattanti per i cittadini, le imprese, l’agricoltura e la biodiversità all’attenzione del Ministro Costa”.

Lo afferma Coldiretti Rimini che ricorda come da anni l’organizzazione, a livello regionale, porti avanti la battaglia per passare dalla convivenza passiva al contrasto di alcune specie particolarmente impattanti per il territorio, in particolare, per motivi diversi, la nutria e il cinghiale.

Coldiretti chiede anche che le Istituzioni si facciano carico della progressiva gravità dei danni causati non solo all’agricoltura, ma anche al sistema dei corsi d’acqua e agli argini da specie come nutrie, tassi e istrici. 

A livello regionale, Coldiretti ha infatti più volte rimarcato le risultanze alle quali è giunta la Commissione d’inchiesta che ha accertato come la rottura dell’argine del fiume Secchia, nel 2014 (inondazione che poi causò un morto e danni enormi in un vasto territorio) fu causata da un cedimento dovuto a tane di tassi, istrici e nutrie presenti in numero elevato in quella particolare area.

E non si possono dimenticare – sottolinea Coldiretti Rimini – i danni che patiscono di continuo le aziende zootecniche a causa dell’aumento esponenziale della presenza del lupo con gli allevatori del Riminese, in particolare della Valmarecchia, letteralmente sotto assedio:  pochi giorni fa, dopo il doppio assalto avvenuto ad inizio e metà agosto, l’azienda Zani Monica di Maiolo ha subito il terzo attacco da parte dei lupi conclusosi con due pecore uccise, mentre la notte scorsa è toccato all’azienda Cesari Mirco di Sant’Agata Feltria subire l’assalto dei predatori che hanno ucciso e sbranato un vitello. Oltre a ciò, vanno considerati anche i rischi che corrono i cittadini a causa della presenza sempre più massiccia di canidi selvatici, frutto molto spesso dell’ibridazione tra lupo e cane.

Quello che Coldiretti auspica, in particolare in questa fase (e la modifica e la forte semplificazione dei corsi per diventare coadiutore per il prelievo della nutria lo dimostrano) è che si passi velocemente dalle parole ai fatti continuando a fare pressione sulle Autorità nazionali per delineare un quadro di convivenza sostenibile tra uomo e specie selvatiche”.

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