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Cattolica, Rifondazione Comunista: “Le risorse del governo vengono spartite in maniera sbilanciata. Pochi spiccioli per le famiglie”

L’amministrazione comunale – dice in un comunicato Rifondazione Comunista di Cattolica – guidata dal sindaco Gennari, procede speditamente per la sua strada, senza aprire un tavolo di confronto con le tante realtà che compongono il tessuto sociale della nostra città ed i primi risultati drammatici si iniziano a vedere.

Durante i lavori della prima commissione consiliare, l’amministrazione ha illustrato una sua proposta su come utilizzare 250.000 euro risultanti dalle risorse che il governo nazionale renderà al comune in virtù delle mancate entrate a causa dell’emergenza Covid19. Tra queste compaiono l’imposta di soggiorno (al 30 giugno di quest’anno risultano minori entrate pari a 241.000 euro rispetto alla stessa data dello scorso anno) la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, i parcheggi etc etc…

La cosa che ci rammarica – prosegue la nota del partito di Rifondazione Comunista – è il modo in cui verrà utilizzato questo primo importante stanziamento senza contarne un eventuale ulteriore quando i conteggi saranno definitivi.

Infatti, riguardo la spartizione dei 250.000, la loro proposte è quella di destinare 210.000 euro quale sconto tari per quelle attività che non hanno potuto usufruire di agevolazioni IMU. Si parla quindi di un centinaio di alberghi di cui il proprietario non è il gestore, in quanto se gestore ha usufruito dell’agevolazione IMU stanziata dal governo nazionale. Non verranno compresi gli stabilimenti balneari e quelle attività commerciali che durante la pandemia non hanno avuto particolari cali di fatturato come alimentari e farmacie.

Le restanti attività, di cui ovviamente l’amministrazione si è dimenticata di fornire numeri certi, si spartiranno l’84% delle risorse disponibili, pari a 210.000 euro, mentre le risorse che finiranno alle politiche sociali saranno il 16% cioè 40.000 euro.

Come partito della Rifondazione Comunista – continua la nota – riteniamo che le risorse vengano spartite in maniera troppo sbilanciata verso una sola categoria, lasciando pochi spiccioli a tutte quelle famiglie che quest’inverno dovranno fare i conti con una stagione che li ha fatti lavorare per molte meno settimane.

I dati delle famiglie che hanno usufruito di buoni spesa lo scorso inverno debbono fare riflettere. Si tratta di oltre 300 famiglie a cui, da quello che ci risulta se ne sommano altre alle quali è stato risposto che i buoni erano finiti.

Inoltre ci ha lasciato profondamente delusi ed amareggiati la scelta di destinare queste poche risorse (40.000 euro) al sociale senza avere in mente un progetto per come aiutare questa particolare categoria ad uscire dalla crisi.

Riteniamo che la crisi si debba superare tutti assieme coinvolgendo tutte le categorie.

Il voler proseguire con atteggiamenti di chiusura, come dimostra l’ultima commissione consiliare – conclude il comunicato del Partito di Rifondazione Comunista – produrrà solo provvedimenti tampone, che non porteranno altro che malcontento tra i nostri concittadini. 

Auspichiamo che le nostra richiesta venga recepita prima che sia troppo tardi”. 

 

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