Lo scorso 4 luglio è scaduto il termine per inviare alla Capitaneria di Porto le osservazioni sulla proposta di costruire un impianto eolico offshore davanti la costa tra Rimini e Cattolica. Il progetto, presentato dalla società di scopo Energia Wind 2020, è ancora in una fase preliminare, cioè nella definizione della concessione demaniale nella quale sorgerà l’impianto; la decisione definitiva verrà presa dalla Capitaneria entro il 5 novembre.
“Scorrendo la lista dei 13 soggetti che hanno depositato le osservazioni, però, salta subito all’occhio una ingombrante assenza – sottolinea Cattolica Futura -. Oltre ad associazioni come i bagnini di Riccione e gli ornitologi dell’Emilia-Romagna e il Senatore Marco Croatti, sono presenti tutti i Comuni della costa interessata dal progetto da Rimini a Misano. Non risulta, infatti, che il Comune di Cattolica abbia depositato alcuna osservazione”.
“Se è vero che l’Assessore all’Urbanistica è stato presidente di Italia Nostra Rimini e che l’Assessora alla Cultura è socia di Basta Plastica in Mare (entrambe le associazioni hanno inviato le osservazioni alla Capitaneria) e che il Senatore Marco Croatti è da sempre attento alle tematiche legate al nostro territorio, l’espressione di un parere nell’interesse della collettività — i cittadini residenti nonché i turisti che ogni anno scelgono il nostro territorio — era un atto dovuto da parte del Comune di Cattolica, il quale, tra l’altro, non ha ancora espresso alcuna posizione pubblica nel merito del progetto in questione”.
“Mentre il dibattito imperversava, soprattutto a Rimini, a Cattolica l’assessorato all’ambiente era impegnato con gli orti scolastici e con l’area sgambamento per cani—temi certamente meritevoli di attenzione ma forse di secondaria importanza rispetto ad un progetto di oltre un miliardo di Euro che potrebbe interessare per i prossimi decenni la costa al largo di Cattolica. Governare significa anche avere ruolo nei processi decisionali che risultano in un impatto per la cittadinanza: in questo caso, il Comune di Cattolica ha scelto di stare in disparte e guardare il resto del mondo che avanza”.
“L’emergenza climatica è qui ed ora: il ricorso alle energie rinnovabili non è più una questione di “se” ma di “quando” — e il “quando” deve essere il prima possibile, specialmente in Italia dove l’eolico rappresenta ancora solamente il 6% della produzione energetica a fronte del 19% della Spagna, del 21% della Germania e dell’oltre 40% della Danimarca. Cattolica Futura accoglie con favore la costruzione dell’impianto eolico off-shore al largo della costa tra Rimini e Cattolica, pur non negando che il parco eolico avrà un impatto visivo sul paesaggio—seppur molto più ridotto di quello paventato dai detrattori, così come mostrano numerosi rendering del progetto. La transizione energetica richiede anche opere di questo tipo che, da un lato, produrranno energia pulita per il territorio nazionale e, dall’altro lato, rappresenteranno un’opportunità per il territorio, sia in termini di competenze che saranno presenti in loco (per manutenzione e ricerca) sia in termini di turismo eco-tecnologico. Relativamente agli aspetti più critici, Cattolica Futura solleva due temi: il coinvolgimento della comunità (anche in termini economici) nella costruzione e nella gestione del parco eolico e la prospettiva futura una volta terminata la durata della concessione”, conclude.