Cerca
Home > Politica > Rimini, Morolli: “A scuola senza distanze? Il covid è fra noi, spero in vaccino obbligatorio”

Rimini, Morolli: “A scuola senza distanze? Il covid è fra noi, spero in vaccino obbligatorio”

A scuola senza mascherine. Senza distanze fra i banchi. Didattica a distanza, manco per sogno. Se uno studente risulta positivo al coronavirus  «non autorizziamo in alcun modo l’intervento delle autorità sanitarie o il suo trasferimento in ospedale per esami e accertamenti». Così alcuni genitori di alunni delle scuole Bertola di Rimini in un un esposto presentato tramite l’avvocato Rocco Sardo di Cuneo, riportato oggi dal Resto del Carlino. Il legale sta fornendo assistenza all’associazione Rinascimento Italia.

L’esposto diffida il Comune e la scuola dall’adottare qualsiasi provvedimento anti-Covid. Tutto deve tornare come prima della pandemia. Ma il Comune di Rimini non ci sta.

“Il Covid è fra noi. Per affrontarlo i sono norme nazionali e regionali, noi le faremo rispettare rigorosamente”, commenta secco l’assessore ai servizi scolastici Mattia Morolli.  Mentre riguardo quei genitori che hanno richiesto di fare lezione a casa  con “educazione parentale” impartita da loro stessi o da insegnati privati, l’assessore precisa: “Finora sono arrivate solo due domande per bambini delle elementari: due su 25 mila studenti”. E quei 25 mila Morolli li rassicura così: “Ci stiamo impegnando al massimo per la razionalizzazione degli spazi e la loro sanificazione. Facciamo tutto quello che ci compete per un ritorno a scuola in piena sicurezza”.

Riguardo le motivazioni dell’esposto, Morolli osserva: “Un controsenso. Da una parte si vorrebbe far finta che nulla fosse successo e che a scuola non ci debba essere nessuna precauzione. Dall’altra vogliono tenersi i figli a casa e si minaccia la scuola di essere chiamata a rispondere per eventuali danni alla salute”.

Gli autori della diffida sostengono fra l’altro che le mascherine sono inutili, anzi «dannose, perché determinano un aumento della carica virale e spingono il virus più in profondità nei polmoni». Per gli alunni però non c’è nessun obbligo di usare la mascherina durante le lezioni. Però il distanziamento sociale a scuola sarebbe comunque dannoso, in particolare per “i disabili e quelli con disturbi di autismo”,  dall’altra “riterremo la scuola responsabile di tutti i danni (di salute e psicofisici), causati dal distanziamento, dalla mascherina e dalle altre disposizioni antiCovid”.

L’associazione Rinascimento Italia si propone l’obiettivo di mettere insieme un milione di cittadini: “Obiettivo di questa iniziativa è raccogliere il primo milione di italiani che vogliono tornare alla vita normale. Mai più lockdown, niente mascherine o iniezioni obbligatorie. Quando saremo un milione, coordineremo azioni di protesta civica digitale (ad esempio astensione dal consumo o ‘tempeste’ di email) e di piazza e cambieremo tutto.  Il 01 agosto 2020 1,3 milioni di tedeschi sono andati a Berlino a protestare. Gli italiani non saranno da meno, l’Italia deve rinascere e tornare una Repubblica democratica. Ora basta con l’accettare la distruzione della nostra vita sociale ed economica senza motivo”.

Almeno fin da giugno in questi ambienti, come nei convegni delll’associazione AMPAS, circola la versione  di “una malattia ora curabile e non più pericolosa e di scelte politiche eccessivamente restrittive, non suffragate da consistenti evidenze scientifiche”.

Anzi, il vero disegno sarebbe quello di creare allarmi esagerati per poi controllare meglio la popolazione attraverso i vaccini obbligatori. Stessi argomenti sentiti a Rimini in piazza Tre Martiri il 19 luglio scorso durante la manifestazione No-vax, nonché sostenuti da sempre dall’Associazione Comilva “per la libertà vaccinale” nata a Rimini e altri movimenti consimili.

Morolli è di avviso diametralmente opposto: “Quando ci sarà un vaccino che possa fermare il coronavirus, come Comune siamo convinti che debba essere obbligatorio almeno per gli studenti. E personalmente credo che dovrebbe essere obbligatorio per tutti. se lo diverrà, il Comune di Rimini sarà in prima linea per far rispettare l’obbligo, come ha già fatto in passato con le altre vaccinazioni”.

Ultimi Articoli

Scroll Up