“Bravo Vandi – mi disse Sergio Zavoli – le tue storie e le tue poesie sono l’espressione dell’ironia e della genialità della gente di Romagna”
Facevo parte del Centro Europeo per la Cultura, fondato da Sandro Vettori (Cittadino Onorario di Riccione) con riunioni periodiche nell’Hotel de la Ville. Vi partecipavano scrittori, docenti universitari, giornalisti. Ad animare il tutto era compito di una vivace Maddalena Fellini. Io ne facevo parte come rappresentante del Comune di Riccione ma anche come interprete in caso di presenze di elementi stranieri. Un giorno del 1980 mi dedicarono una giornata con lettura dei miei racconti e delle mie poesie dialettali.
Era invitato anche Sergio Zavoli, il quale alla fine delle letture mi strinse la mano e mi disse la frase sopra citata. Il complimento, che mi fece sentire umilmente importante, dipese sicuramente anche dal fatto che eravamo, insieme a Maddalena Fellini, gli unici romagnoli di quel giorno.
Non aveva mai fatto pesare le altezze raggiunte. Ti riconosceva e ti salutava. Era rimasto semplicemente uno di noi….e anche per lui la Romagna era rimasta “…solatìa dolce paese” per dirla con “Zvanì”.
Edmo Vandi