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Spiagge, Breton Commissario Europeo: “Giuste concessioni tramite gara, resteranno”

Thierry Breton con le deleghe al mercato interno, a nome della Commissione europea è intervenuto sulle concessioni demaniali turistiche italiane. L’occasione è stata la risposta all’interrogazione dell’eurodeputata dalle Lega, Mara Bizzotto, che chiedeva alla Commissione sera intenzionata:

  1. Ascoltare tale comparto procedendo alla sua esclusione dalla direttiva servizi, fornendo in questo modo una soluzione concreta al settore?
  2. Sostenere, e con quali misure urgenti, le imprese e i lavoratori balneari duramente colpiti dalle ripercussioni economiche dell’emergenza da Covid-19?

La risposta lascia poco spazio a soluzioni pasticciate, proroghe ulteriori oppure ad interpretazioni di comodo

La Commissione è pienamente consapevole dell’importanza del settore del turismo balneare per l’economia di alcune regioni italiane e dell’impatto economico della pandemia di COVID19 sul settore turistico. Il 13 maggio 2020 la Commissione ha adottato una serie di orientamenti e raccomandazioni per risollevare i settori del turismo e dei trasporti, consentire la riapertura delle imprese turistiche nel rispetto delle necessarie precauzioni sanitarie e aiutare il settore turistico ad affrontare questa difficile crisi. La comunicazione della Commissione “Turismo e trasporti nel 2020 e oltre”1 indica il sostegno finanziario dell’UE a disposizione dell’ecosistema turistico e dei trasporti. Il settore turistico dovrebbe inoltre poter beneficiare dell’ambizioso strumento per la ripresa “Next Generation EU”, con una dotazione di 750 miliardi di EUR, e poter continuare a ricevere aiuti finanziari nell’ambito di vari programmi contemplati dalla proposta riveduta sul QFP.

La direttiva 2006/123/CE (direttiva sui servizi) garantisce che tutte le restrizioni imposte ai prestatori di servizi, compresi i prestatori di servizi ricreativi e turismo balneare, siano giustificate, proporzionate e non discriminatorie. Essa fornisce un quadro per la parità di trattamento di tali prestatori di servizi e promuove l’innovazione e la concorrenza leale nel settore.

È pertanto nell’interesse del settore stesso rientrare nell’ambito di applicazione della direttiva. In particolare, l’articolo 12 della direttiva sui servizi garantisce che le autorizzazioni il cui numero è limitato per via della scarsità delle risorse naturali, come le autorizzazioni per l’utilizzo di demanio marittimo (le cosiddette “concessioni balneari”), siano concesse tramite una procedura aperta, basata su criteri non discriminatori e obiettivi. Ciò è stato confermato dalla Corte di giustizia dell’UE nella sentenza della causa Promoimpresa2 .

Chiaramente i cittadini e le imprese hanno diritto a una procedura aperta, trasparente e imparziale quando si tratta di decidere a quali imprese concedere il diritto di utilizzare il demanio pubblico (in questo caso le spiagge) per offrire i propri servizi. Per queste ragioni, la Commissione ritiene che non sarebbe opportuno presentare una proposta legislativa per sospendere in futuro l’applicazione della direttiva sui servizi alle concessioni balneari. La Commissione è in contatto con le autorità italiane al fine di eliminare l’attuale incertezza giuridica, a beneficio degli attuali e dei futuri prestatori di servizi balneari in Italia.”

La risposta del commissario europeo conferma la linea della Commissione Europea affermata in atti e sentenze negli ultimi anni. Le concessioni demaniali debbono essere “assegnate attraverso procedure aperta, basata su criteri non discriminatori e obiettivi”

La Commissione Europea è contraria ad una proposta legislativa per fare uscire i balneari dalla Bolkestein e sta lavorando con l’Italia per eliminare l’attuale incertezza giuridica e pertanto applicare le norme europee.

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