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Domenica all’alba a Rimini Terme la performance “Requiem. Per un sudario vuoto”

Domenica 9 agosto all’alba sulla spiaggia libera di Rimini Terme si terrà la performance “Requiem. Per un sudario vuoto” (azione irreversibile su una scultura).

La scultura, in argilla essiccata, rappresenta una giovane donna africana, in piedi, a grandezza naturale. E’ stata realizzata per questa occasione da Giulietta Gheller e verrà lasciata andare e sciogliersi nel mare.

La performance vuole dare uno statuto di realtà e di visibilità alle morti in mare dei migranti che tentano la traversata del Mediterraneo ma che, lontano dai nostri occhi, non riescono ancora a stimolare nelle coscienze occidentali lo Scandalo umano che ci si aspetta di fronte alla tragedia, tanto più se evitabile.

Non si tratterà di una messa in scena ma dell’esperienza reale e irreversibile di una perdita: la perdita, nei fatti, di una scultura (opera unica), che verrà dissolta in mare. Considerando l’atteggiamento conservativo che l’Occidente nutre di fronte ad un’opera d’arte, l’offesa derivata da una tale sottrazione e da un tale sciupio sarà il ponte per la dolorosa associazione al lutto, così raramente accertato in noi stessi, per all’estinzione di tante persone vere.

Ecco come si svolgerà l’azione

Il commiato:

· La statua di argilla essiccata viene posizionata sulla sabbia, verticale, si regge sui propri piedi, è rivolta verso il mare e sembra guardarlo.

· Si dedica un tempo al commiato: la si osserva nei lineamenti, che mostrano un corpo gentile e sano, e nella fattura, molto aderente al vero e molto curata. Il cameramen e i fotografi ne riprendono i dettagli e la figura intera.

La partenza:

· La statua viene coricata sopra un giaciglio galleggiante costituito da un materassino gonfiabile coperto da un lenzuolo bianco. Il giaciglio è tirato, dal lato della testa della scultura, tramite un filo, dentro l’acqua del mare e avanza per qualche metro restando dove l’acqua è bassa e la trasparenza ancora assicurata.

· Qui l’artista taglia con delle forbici il materassino, in modo che inizi a sgonfiarsi e la scultura, con il proprio peso, a scendere fino ad essere coperta dall’acqua e a toccare il fondale ancora adagiata sopra il lenzuolo bianco.

La scomparsa:

· Poiché l’argilla di cui è fatta la scultura non è stata cotta, ma soltanto essiccata, inizierà a sciogliersi al contatto con l’acqua e in poche decine di minuti a liquefarsi completamente.

· La figura non c’è più. Rimane del fango sopra il sudario bianco, sul fondo del mare.

L’edizione zero di questa performance si svolgerà il 9 agosto (in caso di maltempo sarà rinviata al 10). Sarà ripresa dal regista Andrea Laquidara che ne realizzerà un cortometraggio e verrà documentata fotograficamente da Debora Vendemini e Andrea Shinigami, street -photographers. Il pubblico potrà partecipare alla performance-cerimonia: liberamente, senza insegne politiche, in silenzio, muniti di mascherina e rispettando le distanza di sicurezza previste per la prevenzione della diffusione del Covid-19.

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