Il sindaco di Bellaria Filippo Giorgetti con un post sulla sua pagina FB prende la difesa di Cristiano Mauri per il like messo sulla frase “Sono orgoglioso di essere bianco. Scommetto che nessuno lo codivide per paura di essere chiamato razzista”. Il sindaco si lascia sfuggire tuttavia “personalmente avrei evitato di mettere il “like” proprio per evitare futili polemiche”
“Leggo su un quotidiano che dovrei intervenire contro un mio assessore per un like su un presunto post razzista.
Il goffo tentativo di trascinarmi nella mischia nn mi appassiona ma come sempre nn mi sottraggo dal metterci la faccia e allora affido a questo post il mio pensiero su tale triste e inopportuna querelle.
Trovo questa faccenda veramente paradossale; un brutto esempio di speculazione politica di bassissimo profilo.
La DEFINIZIONE di RAZZISMO e’:
razzismo
/raz·zì·ṣmo/
sostantivo maschile
Ogni tendenza, psicologica o politica, suscettibile di assurgere a teoria o di esser legittimata dalla legge, che, fondandosi sulla presunta superiorità di una razza sulle altre o su di un’altra, favorisca o determini discriminazioni sociali o addirittura genocidio.
Facciamo un po’ di chiarezza:
1) L’assessore non ha scritto un post razzista; Ha messo un like su un post di un cittadino,
2) quel post non afferma nessuna “superiorità” di un colore su un altro, ne’ inneggia o invita ad odio, primato o supremazia degli uni sugli altri;
3) Fra affermare di essere orgoglioso della propria IDENTITÀ ed essere razzista ci scorre un infinito mare di ipocrisia, di ideologia, di speculazione, di sciacallaggio politico, di FALSO perbenismo;
4) Ciascuno di noi puo’ essere orgoglioso di ciò che è: uomo o donna (senza essere chiamato sessista), europeo o di altro continente (senza essere razzista), italiano o di altra nazionalità (senza essere guerrafondaio), cattolico o di altra religione (senza essere fondamentalista)…. potrei continuare a lungo..;
5) tra l’altro sono tutte caratteristiche che ci sono date in dote dalla sorte di nascita o dalla cultura dominante del contesto relazionale delle comunità di formazione, rispetto alle quali l’affermazione della volontà personale ha poco a che vedere.
6) ritengo che RICONOSCERE se stessi non sia un affermarsi CONTRO altri ma un’opportuna per CONFRONTARSI e interagire con le VARIETÀ di situazioni e vedute.
Tutto il resto è speculazione
Personalmente avrei evitato di mettere il “like” proprio per evitare futili polemiche che non costruiscono e servono a nulla.
Infine sono certo, e la mia storia personale ne è garante e testimone, che la nostra Amministrazione non abbia emesso alcun atto o indirizzo che possa aver i criteri dell’odio razziale o il presupposto della discriminazione.
In momenti come questi c’è bisogno di concentrarsi sulle priorità e non cercare la “bagarre” per il gusto di un piccolo ritorno politico.”