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La Valconca terra di mezzo vuole il riscatto

Nel venerdì 17 dedicato alla provincia di Rimini il Presidente Bonaccini e la sua Giunta regionale hanno incontrato anche i sindaci dei comuni della Valconca. Ho posto io stesso l’esigenza e l’opportunità di un incontro specifico in cui rappresentare la condizione peculiare in cui versa un territorio che ho definito “di mezzo”.

Infatti non essendo classificati né di waterfront né di montagna e nemmeno aree interne la Valconca è puntualmente penalizzata nelle attenzioni e nella canalizzazione delle risorse finanziarie dedicate a queste realtà, sia dal governo regionale che da quello nazionale, ed anche dai contributi europei. Il territorio della Valle del Conca (otto comuni, 160,71 Kmq, 28.500 abitanti) è in una fase di declino e rischia un progressivo impoverimento, con lo svuotamento di funzioni ed una fuga degli abitanti a partire dalle nuove generazioni.

I Sindaci vogliono reagire, rilanciare, alzare lo sguardo.

In primo luogo abbiamo rappresentato al Presidente e alla Giunta regionale la situazione dell’Unione dei comuni, la prima istituita a livello nazionale e che oggi vive i momenti di difficoltà di un po’ tutte le unioni a livello nazionale. Complessità, farraginosità, crisi di governance che, nonostante gli sforzi della Regione nell’incentivare le unioni, rischiano di mettere a dura prova la forma associativa.

Nonostante questo l’Unione della Valconca ha fatto la scelta, ancorchè sofferta, di avviare altre due funzioni associate (Sportello Unico dell’Edilizia e Controllo di gestione) ed in contemporanea ha avviato una fase di rifondazione e rilancio che si dovrà concludere entro l’anno. Il Presidente e la Giunta hanno apprezzato tutto questo confermando la linea degli incentivi all’associazionismo e disincentivi al fai da te.

Tuttavia nel mio intervento ho affermato, credo in maniera molto chiara e determinata, che se si vuole fare sul serio e dare una prospettiva vera, non fittizia, all’Unione e di sviluppo al territorio non è buona nemmeno l’obbligatorietà associativa. Occorre andare oltre gli aspetti di ingegneria istituzionale, bisogna metterci il cuore oltre alla testa, bisogna mettere insieme le comunità, lavorare ad una visione e ad un progetto di sviluppo mettendo in disparte municipalismi e steccati vari.

Abbiamo indicato cinque punti strategici su cui lavorare chiedendo alla Giunta regionale di darci una mano e lavorare insieme, anche con il loro contributo:

1. Difesa del territorio dal dissesto idrogeologico.

2. Infrastrutture per l’accessibilità: qualità delle strade e del servizio di trasporto pubblico.

3. Qualificazione e sviluppo dei percorsi storico/naturalistici e delle piste ciclabili.

4. Superstrade informatiche, banda ultra larga.

5. Qualificazione dei centri storici e dei contenitori culturali.

L’intervento del Presidente Bonaccini si è concluso con l’affermazione: “messaggio ricevuto. Noi ci siamo!”. Avremo così di nuovo in Valconca gli Assessori regionali già dal prossimo 7 agosto. Il percorso che faremo insieme sui singoli punti annunciati accompagnerà il lavoro che dovrà essere sviluppato dalla task force che sta per partire, con l’obiettivo di rifondare l’ente, tenendo dentro tutti i comuni, ma soprattutto con l’obiettivo di far conoscere alla Valconca una nuova stagione di sviluppo e prosperità.

Il tour di Presidente e Giunta regionale ha anche ufficializzato il contributo regionale per un piano straordinario degli investimenti. 12milioni e mezzo su scala provinciale con una novità molto positiva: il contributo sarà suddiviso fra gli enti oltre con il criterio della popolazione anche con quello della perequazione e della solidarietà territoriale. Alla Valconca arriveranno oltre 1milione e 100mila euro e questo è già un primo concreto e buon segnale.

Riziero Santi

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