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Censis conferma: Alma Mater di Bologna migliore università italiana

L’Università di Bologna mantiene il primato  ed è ancora prima, dopo almeno 10 anni, nella classifica Censis (edizione 2019-2020) di e mega atenei italiani, quelli in cui risultano iscritti più di 40.000 studenti. Il punteggio dell’Università fondata nel 1.088 è di 90.8 due punti in più dell’Università degli Studi di Padova che ha ottenuto un punteggio di 88,7.  Seguono poi Firenze e la Sapienza di Roma, stabile al quarto posto.

Fra i medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti) primeggia invece l’Università di Trento, con un punteggio complessivo pari a 97,0. L’ateneo trentino guadagna due posizioni rispetto allo scorso anno e rimpiazza l’Università di Siena, che passa al secondo posto con 95,3 punti. La terza posizione in classifica è condivisa
dagli atenei friulani: l’Università di Trieste e l’Università di Udine ottengono lo stesso punteggio pari a 91,2. In questa graduatoria, l’Università “Carlo Bo” di Urbino si piazza al decimo posto su 16, con un punteggio di 85,5.

La classifica Censis delle Università è infatti suddivisa nelle categorie dei megatenei, grandi atenei con più di 20.000 iscritti e fino a 40.000 (prima Perugia) medi atenei (tra i 10.000 e i 20.000 iscritti, prima Trento), piccoli atenei (meno di 10.000, prima Camerino). Segue poi la graduatoria dei Politecnici (guidata da Milano) e degli atenei non statali.

Alcuni dati a margine. In generale, per il quarto anno consecutivo nell’anno accademico 2017 – 2018 si è registrato un incremento delle immatricolazioni con un +1,3% sull’anno accademico precedente. Gli ambiti? 47 diciannovenni su 100 hanno deciso di intraprendere un corso di studi di livello terziario, in gran parte appartenente al gruppo disciplinare economico e all’ingegneria industriale e dell’informazione che hanno assorbito le quote più elevate di immatricolati, rispettivamente il 15% e il 12,5% del totale.

Ma attenzione l’aumento degli iscritti registrato non risulta omogeneo su tutto il territorio, perchè ad essere aumentate sono le matricole negli atenei del Nord, in particolare un incremento del 3,2% al Nord Ovest e uno del 4,1% al Nord Est, mentre sono diminuite quelle iscritte negli atenei del sud. con una percentuale del -1,2% al Centro e del 0,1% al Sud. E va premesso che al Sud più del 23% degli studenti, nell’ultimo anno è andato a studiare in una regione diversa da quella di residenza. Una percentuale considerevole rispetto agli studenti del Centro: solo il 10,8% di loro ha cambiato regione rispetto alla residenza e ancora meno studenti (8,5%) lo hanno fatto al Nord.

 

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