C’è sempre la droga a fare da sfondo all’ultima vicenda che ha visto impegnati i Carabinieri di Cattolica, chiamati ad ascoltare la richiesta d’aiuto di un residente, ormai indebitato fino al collo per l’acquisto di cocaina e ora sotto minaccia del proprio spacciatore.
Questa la vicenda ricostruita dai carabinieri della Regina che, d’accordo con l’Autorità Giudiziaria, a seguito della formalizzazione della denuncia, hanno dato vita a una attività d’indagine avviata e conclusa nella giornata di sabato.
Per quanto ricostruito, il denunciante, da marzo a giugno 2020 aveva acquistato della cocaina per circa 8.000,00 euro (1,5 gr al giorno) ma non era riuscito a pagare tutta la sostanza acquistata. Aveva maturato infatti un debito di circa 800,00 euro, poi raddoppiato dalle pretese del suo spacciatore, un albanese classe ’87 pregiudicato, che gli aveva imposto la restituzione di 1.500,00 euro. Nel frattempo aveva messo in atto ogni stratagemma per convincere il debitore a pagare: dalla visita intimidatoria sotto casa con un feroce pittbull alla sottrazione del telefono cellulare, trattenuto a titolo di garanzia.
Poi, nel pomeriggio di sabato, mentre i carabinieri di Cattolica erano pronti a intervenire, la “vittima” è stata nuovamente raggiunta dall’albanese, nel frattempo accompagnato da due pregiudicati italiani, rispettivamente classe ’74 e ’78. Nessuna minaccia velata ma la chiara intimazione a ripagare senza ulteriori perdite di tempo il debito e di farlo attraverso una ricarica poste-pay che la vittima avrebbe effettuato sulla propria carta, che nel frattempo era stato costretto a consegnare all’albanese.
A quel punto è scattato il controllo dei militari che hanno provveduto a bloccare i tre malviventi e a condurli in caserma per gli approfondimenti investigativi di rito. Quindi è stata cristallizzata tutta l’attività di spaccio condotta dall’albanese S.B., nonché sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in ordine all’ipotesi di tentata estorsione aggravata anche nei confronti dei due italiani I.M. e D.R.D..
Inoltre, la pericolosità delinquenziale dei soggetti nonché il concreto pericolo che questi potessero darsi alla fuga – non avendo di fatto un domicilio stabile sul territorio – hanno indotto i carabinieri a effettuare un fermo di polizia giudiziaria su iniziativa, dandone immediata comunicazione al Sost. Proc. di turno, dott.ssa Paola Bonetti.
I tre soggetti sono stati dunque condotti in carcere e nella mattinata odierna verrà effettua l’udienza di convalida del provvedimento adottato.