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Riminese 50enne perseguita cinese con minacce di morte e scritte sui muri del quartiere

All’alba aveva imbrattato una casa di via San Nicolò con scritte come  “M… put…a di m…, cinese, carabinieri……”. E poi, lanciando il barattolo con la vernice rimasta contro il muro urlava minacce di morte verso un balcone: “Ti do fuoco, ti taglio la gola, cinese di m.. ti faccio sanguinare il c…”.

Chiamati dai vicini, a Borgo Marina sono giunti gli agenti della Questura di Rimini, che hanno visto subito un uomo, 50enne originario di Rimini, con in testa un cappellino rosso, completamento ricoperto di macchie di vernice, che continuava a gridare i suoi improperi. Inoltre le scritte non comparivano solo su quello stabile, ma anche sulle case successive della via. I testimoni hanno riferito che l’autore, ben conosciuto da tutti, non era neppure nuovo a questi gesti.

Riuscito a metterlo in sicurezza all’interno della volante, i poliziotti sono stati raggiunti in strada una donna, una 54enne di origini cinesi.  Fattasi forza alla vista delle divise, ha raccontato che l’uomo da parecchio tempo la minacciava di morte, qualche volta anche impugnando un coltello. Ma per paura non lo aveva mai denunciato.

Da parte sua l’uomo, appena vista avvicinarsi la sua vittima, le ha mimato  il gesto del taglio della gola dicendole: “Ti ammazzo p……a tanto quando esco, torno e ti taglio la testa, ti brucio viva e tu lo sai che ne sono capace”.

La donna ha confermato che le scritte sui muri riportavano il suo nome e numero di telefono e che gli insulti e le minacce presenti si riferivano proprio a lei. Ormai da parecchio tempo e per ripetute volte, anche più di una nell’arco della stessa giornata, l’individuo si presentava sotto casa sua, urlando quelle minacce di morte accompagnate da gesti tali da averla fatta precipitare in uno stato di grave stato di ansia e di paura. Tanto che aveva chiesto alla cugina di potersi trasferire da lei.

Accompagnato in Questura, il cinquantenne ha mostrato verso gli agenti un atteggiamento “poco collaborativo”: prima si è si rifiutato di scendere dalla volante, poi ha cercato di allontanare i poliziotti con calci e urla.

Tratto in arresto e processato con rito direttissimo per atti persecutori e resistenza a Pubblico Ufficiale, l’uomo è stato anche denunciato per danneggiamento, imbrattamento e porto di oggetti atti ad offendere.

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