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Rimini, Giornata del Rifugiato: la storia di Daouda nel corto di Gianfreda

Verrà presentato domani, nella celebrazione della Giornata internazionale del rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite, il 20 giugno di ogni anno, il cortometraggio intitolato “L’attesa di Daouda”, realizzato dal regista Kristian Gianfreda. Il breve filmato, prodotto quasi a costo zero, con il contributo delle associazioni che aderiscono ai progetti SIPROIMI (ex Sprar), di cui il Comune di Rimini è l’ente titolare e il Consorzio Mosaico e l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII sono i soggetti gestori. Progetti di accoglienza, per minori e adulti, che si realizzano anche grazie alla collaborazione con l’Associazione Arcobaleno ODV, che gestisce sul territorio l’attività di inclusione per migranti all’interno del progetto “Casa dell’Intercultura”. Il cortometraggio verrà pubblicato domani, 20 giugno, alle ore 12 sulla pagina Facebook del Comune di Rimini.

Il corto, realizzato gratuitamente dalla “Coffee Time Film”, la casa di produzione cinematografica indipendente di Kristian Gianfreda, dura 11 minuti. Le riprese, fatte in 2 giorni e mezzo, non appena i protocolli covid lo hanno concesso, sono state fatte in alcune strutture della Comunità Papa Giovanni XXIII, in Caritas e nella sede comunale di via Ducale. Gli attori hanno interpretano loro stessi, non solo Daouda il protagonista, ma anche l’avvocato che si occupa di immigrazione, la responsabile dell’ufficio progetti, l’amico lavapiatti e gli altri rifugiati.

Trama del cortometraggio
Daouda Dabre è un richiedente asilo al quale hanno rifiutato il permesso di soggiorno. Padre di due bambine che vivono in Burkina Faso con la mamma e che non vede da tre anni, si trova ad affrontare un momento complicato e difficile, aggravato dall’arrivo della pandemia da Covid 19. Ciò nonostante Daouda mette da parte i suoi guai e si offre volontario per assistere i malati di Covid presso una struttura dedicata che è l’ Hotel Royal di Cattolica.
“E’ una storia vera – precisa il regista Kristian Gianfreda – raccontata dai veri protagonisti all’interno della finzione cinematografica. Un piccolo lavoro con tanti difetti, ma che sono contento siamo riusciti a realizzare per dire, in maniera semplice come una persona, in cerca di risposte e d’aiuto, trasforma l’attesa in un impegno coraggioso e totalizzante. Testimonianza di gratuità e solidarietà, raccontata da chi per primo conosce la fatica ma che nelle difficoltà degli eventi si è speso per gli altri.”

“Quest’emergenza – sottolinea Gloria Lisi vicesindaco del Comune di Rimini – ha amplificato condizioni di marginalità e difficoltà di una porzione significativa della popolazione migrante. Ma allo stesso tempo ha anche fatto emergere risorse inattese nei migranti stessi. La storia raccontata molto bene nel cortometraggio ne è un esempio emblematico, perché Daouda da richiedente asilo si offre volontario e si attiva per aiutare gli altri. Una funzione attiva non passiva di chi riceve l’aiuto, come anche il caso dei richiedenti asilo che hanno progettato una piattaforma web per dare informazioni e servizi, mettendo a disposizione le loro competenze a favore di tutti i cittadini. Una collaborazione che a livello organizzativo ha accelerato e stimolato processi di innovazione sociale, attraverso una nuova lettura dei bisogni emergenti o latenti. In questa fase d’emergenza sanitaria, queso impulso, si è aggiunto allo straordinario impegno profuso dai soggetti gestori dei progetti SIPROIMI, che anche in questa difficile periodo, con diverse modalità, hanno sempre garantito il servizio.”

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