Come tamponare la drammatica crisi che sta colpendo l’intrattenimento e la musica dal vivo? Simone Imola, Consigliere Comunale Partito Democratico Riccione, ed Enea Torcolacci, membro della Segreteria Provinciale del PD, di Rimini, hanno un’idea che è stata messa nero su bianco in una lettera aperta inviata all’assessore al bilancio della Regione Emilia-Romagna Paolo Calvano, al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, alla presidente dell’assemblea legislativa Emma Petitti e alla consigliera regionale Nadia Rossi, sempre del PD.
“Sappiamo – premettono Imola e Torcolacci – quanto peseranno le conseguenze dell’emergenza sanitaria sulla stagione turistica balneare alle porte. Questo vale in generale per l’Italia ed anche ovviamente per la Riviera Romagnola. La crisi produrrà i propri effetti non soltanto sul settore ricettivo ma anche su quello extra-alberghiero: commercio, pubblici esercizi e mondo del divertimento risentiranno ovviamente della diminuzione del numero dei turisti, della riduzione della capacità di spesa degli stessi e della riduzione della capacità delle proprie attività in ragione del distanziamento sociale”.
“Nonostante ciò – proseguono – tutti gli operatori economici si stanno attrezzando per accogliere al meglio gli ospiti che arriveranno e, come sempre, farli divertire e far vivere loro la vacanza vera e propria come è sempre stato”.
“Uno dei tanti prodotti offerti dai nostri operatori, in particolare da pub e bar (ma anche dagli Hotel), è quello di organizzare in alcune serate degli spettacoli di musica dal vivo coinvolgendo il più delle volte band o singoli musicisti/artisti locali. E’ evidente che per rientrare del costo della serata occorre contare su una base ampia di fruitori del locale, cosa che probabilmente la prossima estate non avverrà. Vi è così il sentore che i gestori di pubblici esercizi limiteranno al massimo le serate di musica live, che davano anche opportunità professionali a molti giovani musicisti”, è la constatazione.
Dunque come ovviare a questa situazione? Il rimedio secondo i due esponenti Dem è nel finanziare gli eventi con un gettone in denaro pubblico.
Ecco come: “Attraverso la creazione di un fondo regionale si potrebbero finanziare, a titolo di rimborso ai gestori dei locali che organizzano serate di musica live, il 50% delle spese sostenute per il pagamento dei gruppi, fissando ad esempio un tetto massimo alla quota rimborsabile e il numero di richieste di rimborso effettuabili in un periodo di tempo da stabilirsi; ad esempio non oltre 250 euro di rimborso ad evento fino al massimo di 4 eventi dal 1 Luglio al 30 Settembre per ogni gestore di pubblico esercizio o struttura ricettiva, dietro presentazione di documentazione che attesti l’avvenuta organizzazione dello spettacolo dal vivo (modulistica SIAE)”.
“In tal modo si incentiverebbero gli operatori a continuare ad organizzare serate di intrattenimento, offrendo un prodotto ai fruitori delle attività e dando la possibilità ai singoli musicisti o gruppi live di lavorare e far fronte a quella che diversamente potrebbe rivelarsi una stagione molto difficile per tutto il settore, disincentivando anche il pagamento in nero dei compensi agli artisti”, concludono Imola e Torcolacci.