A 14 settimane dall’inizio dell’epidemia di coronavirus in Emilia Romagna l’assessore alla sanità Raffaele Donini ha tracciato oggi il punto della situazione. Sulla carta i casi continuano a calare e “il epidemiologico è ora inferiore allo 0,1%, ma questo non vuole dire che possiamo abbassare la guardia“. Come di consueto l’assessore ha diffuso i dati riferiti all’andamento dell’epidemia con alcune slide corredate con numeri e dati.
A partire dal numero di casi e decessi suddivisi per genere. A essere colpite maggiormente – seppure in maniera poco marcata – sono ad oggi le femmine ma i deceduti sono in maggioranza gli uomini.
Per quanto riguarda le fasce di età maggiormente colpite dall’epidemia, guardando ai numeri emerge che il virus ha infettato molti pazienti dell’età compresa tra i 50 e i 59 e tra gli 80 e gli 89.
Per quel che riguarda i decessi, la fascia d’età più colpita è quella 80 – 89.
E infine ecco l’andamento dell’epidemia nel corso delle settimane.
L’assessore ha stabilito che saranno effettuati ulteriori controlli nelle case anziani. “Parliamo di tamponi nelle cra anche in assenza di focolai e test sierologici agli operatori socio sanitari“.
Più in generale l’assessore ha ribadito che “oggi in Regione possiamo disporrre di 10.000 tamponi al giorno e che arriveremo a poterne fare 15.000. Entro l’estate vogliamo riuscire a testare il 10% della popolazione con i sierologici”
Come spiegato da Donini “La Regione vuole inoltre partecipare e stimolare ricerca scientifica per la cura delle patologie legate al covid. Il coronavirus può scatenare risposte infiammatorie come sappiamo letali che sfociano anche in trombosi. Noi siamo presenti come Regione in tutti i protocolli di ricerca. Da quelli che vanno dai fattori prognostici – cogliere dal giorno zero aggravamento del paziente – oggi siamo in grado di individuare alcuni parametri come la proteina x che in caso elevato preannuncia una situazione clinica pericolosa. Ora possiamo subito intervenire sul paziente.”
L’assessore ha poi ribadito l’impegno della Regione a riprendere negli ospedali l’erogazione dei servizi sanitari sospesi a causa del Covid. E infine spiegato che “la Regione crede in un sistema sanitario pubblico e universalistico. Un piano di investimenti da più di un miliardo che comprenderà ospedali nuovi di zecca costruiti post pandemia e quindi dotati di un know how di progettazione senza precedenti che sarà indispensabile per il futuro. In più a breve vogliamo essere i primi a raggiungere in Italia il livello di adeguatezza delle terapia intensive“.