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Rimini, Marzio Pecci (Lega): “L’assessore Rossi Di Schio si dimetta, innovazione fallita”

E’ suonata la sveglia dell’assessore Frisoni. Plaudiamo alla sveglia, che le ha consentito di rendersi conto, sia pure con grave ritardo, della necessità di sburocratizzare il settore dell’edilizia, la Lega lo aveva chiesto da tempo”, dice in un comunicato Marzio Pecci, capogruppo della Lega in Consiglio Comunale a Rimini.

Preso atto della condivisione di questa necessità da parte della maggioranza, chiediamo all’assessore, di passare dalle parole ai fatti.

Sburocratizzare significa anche riordinare l’intero settore dell’edilizia – urbanistica e quindi occorre guardare anche ad un altra riforma locale e cioè alla digitalizzazione dello stesso”, prosegue l’esponente leghista.

Il Dirigente, che recentemente è andato in pensione, ha lasciato un arretrato di condoni inevasi altissimo, si dice di circa 4.000 pratiche, dunque una eredità pesante che dovrà essere risolta nel breve tempo.

Noi riteniamo che la digitalizzazione potrebbe aiutare a risolvere il problema.

Rimini, dopo il coronavirus, ha bisogno – continua Marzio Pecci – di ripartire e per farlo necessita di una amministrazione “snella” e per fare questo occorre liberarla da vincoli, regolamenti, circolari, pareri, nulla osta, valutazioni di impatto etc. che sono le vere zavorre per la ripresa.

Occorre, dunque, approvare rapidamente nuove procedure chiare e sintetiche, che ogni Ufficio, col proprio dirigente, potrebbe già da subito iniziare a predisporre.

Il comune ha oltre 22 dirigenti che, salvo prova contraria, dovrebbero avere le competenze per proporre al consiglio in poche settimane le loro proposte di riforma, sulle quali  la politica possa, altrettanto velocemente, esprimere il proprio parere.

Per noi, sburocratizzare non significa solo autorizzare  – in emergenza – l’estensione delle pedane dei dehors per installare due tavoli in più, ma significa, prima di tutto, riscrivere il Rue e poi tutti i regolamenti comunali.

Dobbiamo, dunque, creare regole semplici che consentano ai tecnici di predisporre i progetti con facilità, senza dover “contrattare” con gli uffici ciò che si può fare e ciò che non si può fare.

Questo è il primo passo del cambiamento.

Successivamente, sarà necessario – dice ancora Marzio Pecci – procedere, rapidamente, alla digitalizzazione dell’intera amministrazione comunale per rendere trasparente il processo deliberativo delle pratiche e togliere al dirigente ed al politico di turno ogni arbitrio nell’approvazione o nel diniego della domanda.

E’ evidente che questo tipo di gestione  consentirà al cittadino di avere risposte tempestive, senza distorsioni, diciamo, semplicemente, uguali per tutti.

Abbiamo a Rimini un “assessorato all’innovazione digitale, ricerca e sviluppo, servizi civici” che, a distanza di quattro anni, non ha concluso nulla di quanto il Sindaco aveva, con la solita grande enfasi, promesso col proprio programma di legislatura.

Ora è giunto il momento di chiedere conto dell’operato ed il giudizio sull’assessore non può che essere negativo, anche alla luce delle risposte fornite nella recente interrogazione comunale.

Bene, dunque, caro assessore Frisoni, per aver promesso di voler sburocratizzare e snellire l’urbanistica, ma Le chiediamo di evitare la politica degli annunci, alla quale ci hanno abituato il Sindaco ed il Governo e dimostri, Lei per prima, di voler far seguire alle parole i fatti. 

Noi chiediamo la rimozione dell’assessore Rossi Di Schio, perché ha fallito nel progetto di innovazione tecnologica del Comune e siamo pronti a partecipare ad un tavolo, insieme alla maggioranza, finalizzato alla stesura del progetto di digitalizzazione dell’amministrazione da realizzarsi in sei, massimo dodici mesi.

Questo significa sburocratizzazione e digitalizzazione: fatti e non parole”, conclude il capogruppo della Lega in Consiglio Comunale a Rimini.

Marzio Pecci

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