La sindaca di Riccione Renata Tosi è intervenuta oggi con una nota per chiedere un unico regolamento che disciplini la movida in Riviera nei prossimi mesi, in riferimento alle varie ordinanze emanate dai Comuni per limitare gli assembramenti soprattutto nelle fasce serali negli spazi antistanti ai locali più frequentati.
A risponderle e l’assessore alla sicurezza del Comune di Rimini Jamil Sadegholvaad con una dichiarazione a dir poco al vetriolo. “Quando il Comune di Rimini pochi giorni fa ha emanato l’ordinanza per gestire al meglio la cosiddetta movida – attacca il sottoscritto ha posto la questione in sede di Cosp confrontandosi al riguardo con Prefetto e Questore. Un confronto c’è stato anche con le associazioni di categoria che ancora una volta hanno dimostrato grande serietà e attenzione al bene comune. Analoga modalità avrebbe potuto intraprenderla il Sindaco di Riccione”
” In ogni caso non sarò certo io a contestare l’idea di una collaborazione fra istituzioni su un tema delicato come le regole della movida. Non solo sarebbe auspicabile ma, do anche una notizia, è già stato fatto proprio da Anci, Upi e Regione Emilia Romagna con un decalogo condiviso sulle regole per il tempo libero e la movida. Per confrontarsi e decidere insieme basta volerlo. Quello però che non torna nella proposta del sindaco Tosi è che sia proprio lei ad avanzare questa proposta! Siamo ormai abituati alle fughe in avanti della Repubblica Indipendente Tosiana. Dai test sierologici all’invito di disobbedire alle leggi in materia di mobilità tra regioni. Boutades in solitaria, francamente non so quanto efficaci”.
“Ma se invochi la condivisione quando sei in palese difficoltà per scelte molto contestate negli ultimi giorni a Riccione…beh mi si permetta almeno di dubitare sulla trasparenza della proposta e il dichiarato spirito collaborativo. È sconcertante peraltro che il sindaco Tosi chieda al Questore di emanare ordinanze che a lui non competono. Chiunque abbia qualche anno di esperienza da amministratore di una città dovrebbe sapere che sono i Sindaci a dover emanare, qualora le ravvisino necessarie, ordinanze che vanno a limitare orari o modalità di servizio dei pubblici esercizi. Noi comunque siamo qui, non scarichiamo la patata bollente a nessun altro, figuriamoci al Questore e se si tratta di unire le forze, io dico bene, meglio tardi che mai! Ma non ci si venga a chiedere di tirare fuori dalle difficoltà proprio chi lì dentro si è cacciato per il gusto protervo di fare sempre il fenomeno, così tanto per farlo”.