Il Pd di Riccione, a margine delle manifestazioni natalizie promosse dalla giunta, ha emesso il comunicato che segue:
“Ci sono tante cose che non quadrano per nulla, nell’organizzazione del Village di Natale, divenuto in seguito Fashion ed approdato agli inizi di Dicembre alla mera Fiera Paesana.
Fra queste ci farebbe piacere sapere quando sia nata l’Associazione Culturale del Porto, capofila dell’organizzazione dell’evento, quanti associati contasse all’atto della presentazione del proprio progetto culturale, quale esperienza abbia maturato per potere prendere parte ed aggiudicarsi l’organizzazione di un evento così complesso come il Village?
Del resto per capire quanto il “progetto” sia approssimativo e “volatile” basta guardare le sole slide presentate per rendersi conto come lo stesso si basi esclusivamente su di una serie di disegni, carini e simpatici per carità, organizzati come singoli collage, mentre nulla si trova di scritto, come ad esempio una relazione allegata, che ne illustri, filosofia, tempi, modalità di attuazione, marketing e campagne di comunicazione.
Solo slide e nulla più, certamente molto meglio le slide per tenersi le mani libere che un progetto ben dettagliato e scritto, non dicevano forse i romani “verba volant, scripta manent”?
Perché allora correre inutili rischi, quando dall’amministrazione Tosi le sole slide sono state ritenute più che sufficienti per aggiudicarsi 52.000 euro di contributo + 51.000 euro di esenzione COSAP + 61.000 euro per gli interventi della GEAT, per un totale pari a ben 164.000 euro, fatto poi salvi gli introiti per l’affitto delle 40 casette/pacchi, fra i 3.000/3.500 euro l’una, incarico che pare essere stato destinato ad un’azienda nata il 10 Novembre scorso e domiciliata al Jimmy Monaco in Via Empoli 33, indirizzo che vede lì presenti prestigiosi nomi della politica riccionese ?
E dove sono finiti gli importanti marchi a livello nazionale, che dovevano presentare e vendere i loro prodotti direttamente nella casette/pacco oggi presenti nell’area del Village, e che erano stati promessi alle associazioni di categoria locali ?
Che gli sia stata prospettata questa ipotesi per ottenerne il consenso di massima, salvo poi finire alle classiche casette con il tiro al bersaglio, vendita di cioccolato e dolciumi vari, piadina, panini, hot dog, hamburger … trasformando così l’evento, come da delibera di giunta del 1 Dicembre, nella Fiera Paesana di cui oggi godranno i nostri turisti?
Del resto anche con le delibere e la presentazione dei progetti c’è stata sicuramente un po’ di confusione.
Il 16 Novembre la Giunta Tosi delibera l’aggiudicazione del progetto del Village, presentato dall’Associazione Culturale del Porto e dal Comitato Gramsci, che poi in data 28 Novembre ne chiedono la variazione in Fiera Paesana, richiesta riapprovata in fretta e furia dalla stessa Giunta Tosi in data 1 Dicembre, sia perché proposto dalle medesime associazioni che avevano presentato il primo progetto che perché identico in tutto e per tutto al precedente (?)
Però mentre nella prima delibera si parla di esenzione COSAP (51.000 euro), nella seconda si dice che gli uffici comunali sono impegnati per stabilire l’ammontare del pagamento della stessa COSAP (?), ed inoltre si introduce, come affittuario delle casette/pacchi, la figura di “operatore ambulante partecipante”, il che evidenzia del tutto come le grandi firme, con grande pace delle associazioni di categoria locali, siano finite in cavalleria, o se vogliamo anche come quel valzer.
Infine oltre a quanto qui riportato sull’argomento e per rendere più esplicativo il tutto, ci permettiamo di allegare anche una piccola parte, seppur molto significativa dello scollamento fra promesse e realtà, delle slide facenti parte il progetto, e vorremo attirare l’attenzione dei lettori proprio sull’immagine numero 4, in particolare nella parte evidenziata in giallo, in basso a sinistra … Amsterdam … molto esplicativa di come chi ha presentato il “progetto culturale”, non è neppure stato in grado di cancellare la fonte della propria “rapina”, ma anche dell’acume di chi quel progetto lo ha esaminato … !!!
Pur capendo la filosofia imperante in questa amministrazione, e cioè di come nel torbido si peschi meglio, riteniamo in questo caso abbondantemente superata ogni vergogna”.