“Incrociando le dita, il nuovo lungomare di Rimini sarà pronto entro la fine di giugno”. Lo ha annunciato oggi il sindaco Andrea Gnassi durante il suo primo incontro non virtuale con la stampa dopo la fine del blocco da covid-19. L’occasione è stata data dall’inaugurazione del nuovo arredo della “palata” e altri interventi nell’area del porto. Ma il prossimo taglio del nastro sarà di ben altra portata: secondo Gnassi, anche dal punto di vista simbolico.
“Fra il 20 e il 30 giugno Rimini non solo riparte – scandisce il sindaco – ma dice al mondo ‘venite a vedere il più bel lungomare del mondo’. Da piazzale Fellini a piazzale Kennedy si inizierà ad avere un’idea di cosa sarà la nostra nuova offerta turistica. Noi riapriamo con questo messaggio e intanto lavoriamo a Totte Pedrera, Viserba e Rivabella”.
Sempre toccando ferro, dopo le tante tribolazioni. Le passerelle di legno, le stesse che oggi si vedono già sul molo di Levante, dalla prossima settimana saranno postate anche sul lungomare; prima non è stato possibile, perché quel legno doveva arrivare dal Brasile. E così le piastrelle, bloccate dal lockdown del distretti ceramico di Sassuolo. E così via, di questi tempi.
Ora però si riparte e Gnassi si rivolge agli investitori, in particolare ai bagnini: “Noi di Rimini abbiamo alzato la voce e siamo lancia in resta a fianco degli operatori nella battaglia per il turismo, perché per ripartire abbiamo bisogno di uno Stato che ci sostenga. Ma adesso, covid o non covid, non ci sono più alibi. Attenzione, perché in tanti si stanno muovendo, posso fare l’elenco dei progetti presentati dai singoli operatori. Rimini si aspetta la partecipazione anche dagli altri. Non abbiamo fatto un giardino rialzato da dove si possa vedere il mare per dover mostrare gli accrocchi, i residui del vecchio turismo”.
Quanto ai lavori conclusi invece oggi, quelli per il porto sono costati 3,5 milioni e fanno parte dell’adeguamento in sicurezza dello scalo marittimo. In prospettiva resta sempre il completamento dell’avamporto, con le due “braccia” dei moli della darsena e dell’unghia di levante che si avvicinano creando una rada protetta. Altri 500 mila euro sono andati invece all’arredo urbani della passeggiata che da piazzale Boscovich arriva all’estremità del molo di Levante, oltre a una seconda piazzetta accanto al Faro. Meglio delimitati anche gli ormeggi dei pescherecci in piazzale Bosocovich.