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Turismo, sindaci in rivolta. Città a rischio default

Se “non saranno accolte le nostre richieste ponderate e motivate, le nostre città rischieranno seriamente il default e l’impossibilità oggettiva di spingere il sistema paese nella ripresa economica e turistica”. E’ il grido di allarme dei sindaci Gnassi, Brugnaro, De Magistris, Nardella, Orlando, Raggi, Sala, primi cittadini di città a forte vocazione turistica, che scrivono a Conte, dopo aver letto la bozza del Dl Rilancio, per chiedere di rivalutare le norme relative ai Comuni nel provvedimento.

In particolare, i sette sindaci di Rimini (anche rappresentante Anci turismo), Venezia, Napoli, Firenze, Palermo, Roma e Milano, protestano per il mancato riferimento al ristoro dell’imposta di soggiorno, “in un fondo aggiuntivo rispetto a quello dei 3 miliardi concordato con Anci.

Il mancato incasso di queste imposte avrà come conseguenza il blocco di molti servizi essenziali, e l’impossibilità di andare incontro alle richieste delle imprese che chiedono una sospensione dei tributi locali quantomeno per il periodo di chiusura delle attività”. Una presa di posizione che fa eco alle preoccupazioni degli operatori del turismo, che si definiscono “ignorati speciali”, “presi in giro”, “sconcertati”, “atterrati”, “a rischio implosione”, con imprese “sempre meno di sicure di avere le forze per riaprire” a fine crisi e milioni di posti lavoro a rischio.

(ANSA).

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