Arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, minaccia e lesioni personali ai danni della propria compagna, con la quale viveva da tempo. Lui è un 46enne originario di Catania ma da tempo domiciliato a Cattolica, lei una riminese di 49 anni dipendente della pizzeria Jolly nel centro della Regina.
Da tempo l’uomo maltrattava la compagna, che però non aveva mai trovato il coraggio di denunciarlo alle forze dell’ordine. Ma la sera del 7 maggio la follia del convivente si è materializzata sul posto di lavoro, nella pizzeria, aperta per le attività di asporto consentite dal decreto entrato in vigore lo scorso maggio.
Qui davanti ai titolari e agli altri dipendenti il 46enne – S.P.P le sue iniziali – si è presentato pretendendo dalla fidanzata di avere in consegna il suo smarpthone. E pur di averlo nelle sue mani è arrivato a strapparglielo con la forza. Scorrendo rubrica e messaggi ha poi notato un contatto a lui sconosciuto.
E tanto è bastato per farlo andare in escandescenza e accusarla di tradimento. L’uomo, in preda alla rabbia ha dapprima sferrato calci e pugni contro la porta del locale. Poi, non pago, ha sfogato la sua ira contro la 49enne. Prima le ha assestato un violento calcio, poi l’ha afferrata al collo e infine l’ha pure strattonata, minacciandola di morte.
Titolari e dipendenti, impotenti di fronte alla scena, hanno subito allertato i Carabinieri. Quando i militari sono arrivati sul posto hanno sorpreso il 46enne con una vistosa ferita alla mano. L’uomo continuava a inveire contro la donna incurante della presenza delle divise. Anzi, dopo aver continuato a minacciare la convivente ha iniziato a insultare e offendere anche i militari, prima di lanciare l’ultima sentenza contro la compagna: “Lo sfizio me lo devo togliere, vedrai che torno e ti do fuoco”.
I Carabinieri della Stazione di Misano Adriatico hanno subito richiesto al Pubblico Ministero di turno un preliminare provvedimento urgente di allontanamento dell’uomo dal domicilio che condivideva con la donna, emesso e notificato quella stessa sera.
Gli uomini dell’Arma hanno poi ripercorso con la collaborazione della vittima tutti i pregressi episodi di violenza mai denunciati arrivando a ricostruire un quadro accusatorio nei confronti dell’uomo ritenuto talmente grave da richiedere nei confronti dello stesso un ulteriore provvedimento cautelare. Che si è concretizzato nell’a arresto effettuato nel pomeriggio di ieri come richiesto dal Sostituto Procuratore Luca Bertuzzi. L’uomo, ora detenuto presso la casa circondariale di Rimini, sarà ascoltato dagli inquirenti nelle prossime ore, difeso dall’avv. Calvano del Foro di Rimini.