Per Andrea Gnassi la misura è colma: “In Romagna siamo seri e pazienti – scrive a lettere di fuoco il sindaco di Rimini in una dichiarazione – ma non si può abusare di queste virtù. Basta con la banalizzazione del tema del turismo, il settore industriale più colpito dalla pandemia per evidenti motivi. Basta sciocchezze! Basta boutade, gettate lì per alimentare dibattiti grotteschi. Chiediamo la stessa serietà che stiamo percorrendo in questi difficili momenti qui in Romagna”.
E la requisitoria prosegue con toni sempre più duri: “Una politica industriale seria a breve, medio, lungo termine. Il turismo è il più colpito oggi e domani. Se ad andare in crisi sono la meccanica, il tessile, la siderurgia si muove il mondo. Ora anche il Governo chiarisca definitivamente. E non è questione del solo ministro del turismo. C’è in ballo dal 15 al 20 % del PIL del Paese. Oppure me lo devo cavare anch’io con una battuta?”.
Per esempio: “Per andare in spiaggia quest’anno dovremo avere un termometro sotto l’ascella, termoscanner ad ogni angolo, arrivare con un box doccia ambulante e poi infilarci in una cabina di plexiglas? Ci sono banalizzazioni e irresponsabilità che non accettiamo più per un settore con milioni di lavoratori e imprese”.
Invece, “entro pochi giorni saremo pronti con i protocolli e le modalità per fare le vacanze in piena sicurezza, in luoghi sanificati e sicuri. Sostegno ai comuni ad alta vocazione turistica che altrimenti saltano, liquidità alle imprese oggi, protocolli sostenibili e sicuri entro metà maggio. Poi si apre”.
“E’ stato ribadito da medici e scienziati che la spiaggia, con l’acqua di mare salata, la sabbia, il sole, è tra i luoghi naturalmente più sicuri dal punto di vista igienico e, in assoluto, uno dei luoghi dove stare e vivere momenti sereni e con servizi nuovi. Per favore, e non voglio dirlo più, evitiamo altre idiozie. E si tratti il turismo in modo serio almeno con la dignità di tutti gli altri comparti industriali del Paese. Non abusate della nostra pazienza”, conclude Andrea Gnassi.