Nessun altro decesso a San Marino, un solo nuovo positivo, un guarito in più. Sono ancora incoraggianti i dati diffusi oggi sull’epidemia di coronavirus sul Titano.
Dall’inizio del contagio il 27 febbraio, sono stati 462 i casi registrati. La conta delle vittime è ferma a 39, mentre i guariti sono saliti a 61.
I ricoverati restano 16, 4 dei quali – una donna e tre uomini – in terapia intensiva. E sono ancora 12, metà uomini e metà donne, i pazienti nel reparto in isolamento ma senza necessità di ventilazione assistita. I malati senza gravi sintomi che sono seguiti a domicilio sono 346, 185 donne e 161 uomini.
Durante la conferenza stampa di oggi è stato sottolineato che l’attività dell’Ospedale di Stato è tornata alla normalità, tant’è vero che “ieri si sono verificati due infarti che sono stati regolarmente assistiti e poi trasferiti a Rimini per l’angioplastica”.
Riguardo le quarantene, quelle attive sono 660, 60 delle quali riguardano sanitari e 10 le forze dell’ordine.
Gli ultimi tamponi effettuati sono stati 15 e, come detto uno solo è risultato positivo; finora sono stati in totale 1746. Il commissario Arlotti ha spiegato anche l’andamento dei test sieriologici: “Ben 60 sui 91 risultati negativi effettuati su pazienti senza sintomi, sono poi risultati positivi al tampone. Quindi una volta di più è confermato che il solo test sierologico non basta, non fanno la diagnosi: occorre anche la conferma del tampone. Inoltre i test vanno ripetuti, qualcuno si potrebbe contagiare anche il giorno dopo, un’ora dopo aver fatto il test”. E sabato dall’Italia di tamponi ne sono arrivati altri 3 mila.
E la fase 2? “La decide la politica – risposto Arlotti – se fosse per i tecnici si aprirebbe forse a ottobre. Ma non sarà così”.