Il consigliere comunale del Pd, Simone Imola, replica alle dichiarazione dell’assessore Luigi Santi
“Oggi apprendiamo da un post dell’Assessore del Comune di Riccione, Luigi Santi che (citiamo testualmente): “Grazie a Riccione ecco finalmente la delibera della regione sui test sierologici. Da Marzo il Comune di Riccione sta lavorando a questa soluzione!
Questa (la pubblica) è la delibera con la quale questa mattina la Regione Emilia-Romagna ha seguito il nostro suggerimento ed ha approvato lo screening sierologico per la nostra provincia a tappeto. Con la delibera viene richiesto l’ausilio dei privati logicamente debitamente autorizzati e debitamente contollati”.
Secondo lui quindi la Regione ha fatto la delibera sui test sierologici grazie a Riccione e addirittura dietro suggerimento del nostro Comune. Immaginiamo anche su dettatura della stessa Sindaca Tosi.
Non sapevamo nemmeno che addirittura dal mese di Marzo la nostra amministrazione stava lavorando alacremente a questa proposta, anche perché la prima volta che abbiamo sentito la Tosi parlare di test sierologici è stato nella giornata di ieri, avanzando anche proposte balzane e ridicole come quella del ’test sospeso’ per i non abbienti.
La verità è molto semplice. Il Commissario ad acta per la gestione dell’emergenza Coronavirus Sergio Venturi, due giorni fa aveva preannunciato un provvedimento della Regione riguardante i test sierologici che sarebbe arrivato all’indomani (ieri) e che avrebbe puntualizzato ogni singolo aspetto riguardante il riconoscimento, la validità e la dovuta pubblicità del test, quest’ultima caratteristica intesa come trasparente informazione al servizio sanitario pubblico circa l‘esito del test, che non può rimanere patrimonio del privato cittadino perché in tal caso avrebbe ben poca utilità ai sensi della mappatura del contagio.
Mi premono alcune precisazioni, che forse sfuggono al nostro Assessore.
Per prima cosa, non è vero che la delibera della Regione Emilia-Romagna dà il via libera allo screening sierologico per la nostra Provincia semplicemente perché vale per tutto il territorio Regionale
In secondo luogo, nella delibera non è prevista, come da lui scritto, alcuna somministrazione a tappeto del test.
Inoltre non è assolutamente vero che la Regione chiede aiuto ai privati (come aveva fatto invece il Sindaco Tosi con il suo intervento fuori luogo di ieri), ma vieta (al punto 3) di procedere alla effettuazione di test sierologici rapidi su privati cittadini garantendo però (al punto 4) di valutare eventuali proposte di realizzazione di percorsi da parte di soggetti datoriali che garantiscano la completa informazione ai dipendenti sul significato dei risultati tramite i medici competenti.
Bisognerebbe che l’assessore Santi prima di pubblicare e sintetizzare a suo piacimento, leggesse bene gli atti amministrativi, cosa alla quale dopo sei anni ormai dovrebbe essere abituato.
Così come sarebbe opportuno che il Sindaco Tosi smettesse di fare post su Facebook e articoli sul giornale ma iniziasse a lavora nelle sedi opportune come potrebbe/dovrebbe essere il Consiglio Comunale (siamo l’unico comune della Provincia di RImini a non aver fatto neanche un consiglio comunale nel 2020).
Pubblico il passaggio della conferenza stampa del Commissario Venturi del 15 Aprile sul tema dei test sierologici.
“Non sono assolutamente un medico, prosegue il consigliere Simone Imola, ma provo a farvi capire perchè anche l’uscita del Sindaco Tosi è totalmente fuori luogo:
1) il test “sierologico rapido” ti dice (con un margine di errore) se sei positivo o negativo, ma non ti dice se hai il Covid in atto oppure se hai memoria della malattia contratta in precedenza.
2) a seguito di un esito positivo va fatto quindi il test “sierologico in chemiluminescenza” per la ricerca delle Immunoglobine M o G.
3) se si è positivi alle Immunoglobine M, si esegue il tampone
Quindi:
1) su 200 tipi di test sierologici i ricercatori ne hanno selezionati 3/4 che garantiscono un risultato attendibile
2) i laboratori che offrono il test “sierologico rapido” non ti offrono la possibilità di fare il tampone
3) non esiste, per lo meno in Emilia-Romagna, che solo chi ha la facoltà di pagarsi il test possa farlo (o regalarlo ad un amico)
Quindi, fate parlare e lavorare gli organi e le persone competenti in merito; se non sapete proprio come passare il tempo, studiate.
Simone Imola Consigliere Comunale PD Riccione