All’interno del decreto “Cura Italia”, spiega la Lega Consumatori di Rimini, sono previsti provvedimenti di sostegno alle famiglie riguardanti la sospensione dei mutui e l’indennizzo ai risparmiatori.
Uno di questi provvedimenti è lo stop ai mutui prima casa (fino a 250mila euro), e in particolare la sospensione del pagamento dei ratei dei mutui per immobili residenziali e per i lavoratori che subiscano la sospensione dal lavoro o la riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni.
Il decreto estende per soli 9 mesi tale possibilità anche ai lavoratori autonomi e partite IVA, purché autocertifichino, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, un calo superiore al 33% del fatturato dell’ultimo trimestre 2019 a causa della chiusura o della restrizione della propria attività per l’emergenza.
La novità, rispetto alla normativa ordinaria, è che non sarà più necessario il requisito della presentazione dell’ISEE.
Ovviamente, il mutuo sarà prorogato per un periodo pari a quello della sospensione.
Per poterlo richiedere è necessario rivolgersi alla Banca erogatrice.
Un altro provvedimento riguarda gli azionisti e obbligazionisti subordinati di Banca Etruria, Banca delle Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio di Chieti, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, oltre che per gli azionisti di alcune banche di credito cooperativo (Banca Padovana, Bcc di Pelaco, Banca Popolare delle Province Calabre, BCC Banca Brutia e Credito Cooperativo Interprovinciale Veneto ecc.). Infatti è stato previsto uno slittamento del termine che dal 18 aprile 2020 è passato al 18 giugno 2020 per la presentazione della domanda di indennizzo. Si prevede inoltre che a questi ultimi, in attesa della predisposizione del piano di riparto, potrà essere corrisposto un anticipo nel limite massimo del 40 per cento dell’importo dell’indennizzo deliberato dalla Commissione tecnica.
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