“La sanificazione delle strade si fa come si è sempre fatta”: così il commissario ad acta della Regione Emilia Romagna oggi in conferenza stampa rispondendo ai tanti che si pongono questo dubbio. “Non lo dico io ma lo dicono gli infettivologi, gli operatori della prevenzione, i medici: non ha alcun senso sanificare le strade e le superfici dei marciapiedi, eccetera. Non serve. Ce lo hanno fatto vedere in Cina, quando magari non erano fake, perchè hanno girato anche quelle. Ma si trattava di superfici impermeabili, all’interno di ospedali o di ospedali che hanno costruito ad hoc, dove ha un senso e si fa sempre”.
E Venturi ha specificato: “La sanificazione si fa nei luoghi di cura. Ed ha in senso, per esempio farla nei corrimano dei condomini. Perché nel corrimano? Perchè lì le persone appunto appoggiano le manie noi sappiamo che le due modalità più frequenti di contagio sono il contatto e il ‘droplet’, cioè le goccioline che noi emettiamo quando parliamo”.
Quanto alle passeggiare e alle persone “che stanno per le strade anche quando non è necessario”, il commissario ha tenuto a rimarcare: “Io non ho la forza e nemmeno l’umorismo che ha il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha fatto un bellissimo intervento, dove spiega meravigliosamente perché non si può scherzare con questa malattia. Io lo dico con un po’ più di fermezza, perché la Campania ha una situazione che non è nemmeno paragonabile a quella che stiamo vivendo noi. Allora: non lo volete fare perché pensate che sia un qualcosa che ancora non è così grave? Non lo volete fare perché non volete rinunciare alla vostra passeggiata o al vostro trovarsi insieme? E cito l’Emilia Romagna: il party con le birre fra mantovani e mi pare reggiani, con otto persone che vengono denunciate, eccetera. Pensate per un attimo alle persone che tutti i giorni, 24 ore al giorno, la-vo-ra-no. In condizioni a volte neanche del tutto sicure, perché le mascherine non esattamente come vorremmo. Che si prodigano per salvare delle vite, che a volte non ce la fanno, come nelle giornate come quella che è appena trascorsa. Devo dirlo con molta chiarezza: noi rischiamo che questo sistema sanitario non riesca a far fronte alle esigenze dell prossime settimane se voi non rimanete a casa vostra. E se non rimanete a casa vostra credo che qualcuno prenderà dei provvedimenti di carattere più coercitivo. Lo abbiamo già fatto, lo abbiamo testimoniato in tanti modi, però vendo ancora che qualcuno fa finta di nulla. Che gira per le strade senza mascherina. A tutti può capitare di sternutire e non necessariamente quello che abbiamo di fronte ha scritto in fronte ‘sono un portatore sano di coronavirus'”.
“Per favore, solo per il rispetto che si deve a chi in tanta misura è diventato positivo in queste settimane – ha proseguito Venturi – come medici, infermieri, solo per loro, fatemi il piacere di rimanere in casa. Andate a fare la spesa, basta farla anche una o due volte la settimana, una persona per volta. Andate a fare le cose indispensabili. Ma non andiamo a fare le passeggiate che qualcuno direbbe ‘di cazzeggio’. Non è più il tempo. Perché nei prossimi dieci giorni ci stiamo giocando il futuro della salute in questo Paese. Non possiamo mettere in ginocchio tutto quello che hanno costruito i nostri padri e i nostri nonni in questi anni da quando c’è il servizio sanitario. Smettere di pensare che questa sua un’allegra scampagnata”,
“Non è una scampagnata – ha scandito Sergio Venturi – abbiamo quasi triplicato i posti letto in terapia intensiva. Oggi in quei reparti abbiamo consumato rispetto a ieri alcune decine di posti letto in più: 197 persone, 28 più di ieri. O invertiamo la tendenza o andiamo veramente a rischio. E dopo sarà questione davvero che staremo a casa tutti. Invece io posso pensare, posso desiderare che se qualcuno ha qualcosa, un posto letto per lui ci sia. Non mettiamo a repentaglio i posti letto semplicemente perché abbiamo bisogno di fare la corsetta mattutina. Abbiamo chiuso le palestre, le piscine, attenzione perché potremmo anche chiudere la possibilità della corsetta. Se serve faremo anche quello”.