Ma allora posso andare o no a fare una passeggiata? Fra le domande di questi giorni, è una di quelle che ha creato più incertezza. Perfino media nazionali, notiziari Rai compresi, a un certo punto hanno annunciato che “fare passeggiate è vietato”. In realtà non è così e in seguito la comunicazione ha corretto il tiro.
In realtà i provvedimenti presi dal governo sono piuttosto chiari. Questa la slide del Ministero dell’Interno:
Dunque fare passeggiate e andare a correre al parco non è espressamente vietato dal decreto. Però bisogna andare da soli o comunque mantenendo le richieste distanze di sicurezza. Con l’aumentare dei controlli ci si è resi conto che i molti uscivano con questa motivazione e gli assembramenti diventavano sempre più probabili. Invece le disposizioni sono chiare: per fermare il contagio da Coronavirus bisogna stare a casa, evitare ogni tipo di contatto tra le persone.
La Polizia di Stato infatti precisa: «Il DPCM prevede delle deroghe con riferimento agli spostamenti. E si parla di lavoro, di salute e di necessità. Sono deroghe che nascono nell’interesse della comunità e non dei bisogni del singolo, con l’eccezione di ciò che riguarda lo stato di salute di ciascuno. È per questo motivo che si raccomanda di non spostarsi per fare una passeggiata (se lo facessero tutti ci si ritroverebbe in massa in strada) o per andare a trovare un amico».
Quindi una raccomandazione, non il divieto assoluto. Che, si spera, sarà interpretata con un minimo di buon senso: chi vive in aree poco popolate, o vicine a grandi spazi aperti, evidentemente non crea alcun rischio se va due passi tendendosi alla larga da chi incontra. Ma chi invece sta in quartieri densamente abitati, dove è estremamente improbabile che uscendo non trovi un buon numero di persone (che magari devono spostarsi per vere necessità), sarebbe bene rinunciasse alla sgambata.
Ancora la Polizia di Stato: «E per i singoli casi che ci interrogano basta che ciascuno risponda alla domanda “È davvero necessario spostarmi?” La risposta la conosciamo noi e non il poliziotto che ci ferma per il controllo. E deve essere la risposta di un singolo che si sente tutt’uno con gli altri e che antepone il bene comune al proprio».
Inoltre, il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha detto chiaramente: «Si deve uscire lo stretto necessario e anche chi va a piedi deve portare l’autocertificazione». E riguardo lo sport all’aperto, che come visto è consentito a determinate condizioni, Borrelli ha chiesto di tenere a mente un’altra considerazione: «In caso di incidente è molto più difficile essere curati anche perché bisogna evitare in ogni modo di andare nelle strutture ospedaliere e nelle cliniche private».