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Coronavirus, a Rimini 950 persone in quarantena. I primi 10 l’hanno terminata

Per quanto concerne l’aggiornamento sulla situazione sanitaria in provincia di Rimini, secondo i dati forniti dall’AUSL Romagna ad oggi risultano comunicati dalla Regione 245 pazienti positivi a coronavirus, dei quali 238 sono residenti in provincia di Rimini, 6 residenti fuori regione e il cittadino sammarinese purtroppo deceduto. Si tratta di 245 diagnosi positive su oltre 335mila residenti.

Rispetto a quanto comunicato ieri si è registrato un incremento di 37 casi di residenti in provincia di Rimini, di cui 21 uomini e 16 donne. Di questi, 16 sono ricoverati in ospedale e 21 risultano a domicilio in quanto privi di sintomi o con sintomi leggeri.

Secondo quanto comunicato dall’Azienda sanitaria, rispetto all’inizio delle positività, nella giornata di oggi è da rilevare l’uscita dalla quarantena delle prime 10 persone, che non hanno avuto sintomi e stanno bene.
L’AUSL, infine, segnala che, in chiave preventiva, sono state perfezionate le pratiche burocratiche per recuperare ulteriori spazi di degenza, sempre nell’ambito del nuovo Dea.

Ai 6 decessi già noti se ne sono aggiunti altri 4: sono uomini di 86, 83 e 82 e 81 anni. Sono oltre 950, infine, le persone in quarantena volontaria obbligatoria.

Al fine di dare esecuzione ai provvedimenti recanti misure straordinarie per il contenimento e la gestione dell’attuale emergenza epidemiologica si comunica la chiusura temporanea dello Sportello Unico per l’Immigrazione presso la Prefettura da domani fino al 3 aprile 2020. Saranno comunque assicurati un servizio telefonico a beneficio dell’utenza nella fascia oraria 9.30-10.30 dei giorni lunedì, mercoledì e venerdì e lo svolgimento dell’attività amministrativa che non comporta contatti con il pubblico.

La Prefettura di Rimini comunica che con il D.P.C.M. 9 marzo 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 marzo 2020, n. 62, in considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica e del carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia, le misure di contenimento del virus COVID-19, già previste dall’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020, sono state estese all’intero territorio nazionale.

Per effetto del suddetto provvedimento cessano di avere efficacia, ove incompatibili con le disposizioni del nuovo decreto, le misure di cui agli articoli 2 e 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2020.
L’art. 1 del nuovo D.P.C.M. introduce, come ulteriore misura, il divieto sull’intero territorio nazionale di ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.

Inoltre, l’art. 1, punto 3) del nuovo decreto, nel sostituire integralmente la lettera d) dell’art. 1 del DPCM 8 marzo 2020, sospende su tutto il territorio nazionale gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati, consentendo unicamente lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive organizzati da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico.

Nell’ultimo alinea dello stesso art. 1, punto 3) si stabilisce, altresì, che lo sport e le attività motorie svolti all’aperto sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro.

Anche nel nuovo provvedimento si pone in risalto la fondamentale necessità di limitare al massimo gli spostamenti sul territorio, che risultano consentiti unicamente per ragioni lavorative, di salute o per altre necessità (quali ad esempio l’acquisto di beni essenziali), che dovranno essere comprovate da idonei elementi documentali da fornire anche mediante autodichiarazione resa su moduli prestampati già in dotazione alle Forze di polizia.

La veridicità delle suddette autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato ai sensi della normativa vigente.
Si segnalano, inoltre, i seguenti chiarimenti forniti, su alcune delle principali questioni applicative emerse, dal Ministero dell’Interno e dal Decreto n. 32 del 10.3.2020 adottato dalla Giunta della Regione Emilia-Romagna:
• è consentito lo spostamento da un comune ad un altro per esigenze lavorative, di salute o per situazioni di necessità adeguatamente comprovate;
• chiunque ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Una volta rientrati, ci si potrà spostare solo per le succitate motivazioni;
• non sono previste limitazioni per il transito delle merci, né per la circolazione dei corrieri merci;
• le disposizioni di cui all’art. 1 c. 1, lett. n) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 si estendono a tutte le attività che prevedono la somministrazione ed il consumo sul posto e quelle che prevedono l’asporto (compresi preparazione di pasti da portar via “take-away” quali, a titolo d’esempio, rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio che non dispongono di posti a sedere);
• le attività di cui al precedente punto e quelle di cui alla lettera n) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020, osserveranno anche la chiusura al pubblico per l’intera giornata nei giorni festivi e prefestivi. Per tutte queste attività è comunque sempre consentito, nel rispetto delle norme vigenti in materia, il servizio di consegna presso il domicilio o la residenza del cliente, con la prescrizione per chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cd. piattaforma – di evitare che il momento della consegna preveda contatti personali;
• le disposizioni del comma 1 non si applicano ai servizi di ristorazione erogati all’interno di strutture ricettive quali a titolo di esempio alberghi, residenza agriturismi, villaggi turistici, campeggi, Ostelli e Bed & Breakfast per i clienti che vi soggiornano;
• sono sospesi i mercati ordinari e straordinari, i mercati a merceologia esclusiva e i mercatini e le fiere, ad eccezione dei mercati a merceologia esclusiva per la vendita di prodotti alimentari e più in generale, ai posteggi destinati e utilizzati per la vendita di prodotti alimentari.

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