ehi mi senti. mi senti. sono vivo.
per questo non mi senti. non è il cuore.
è questa carne qui che fa rumore.
come corresse, attesa dal suo arrivo.
intanto nelle tempie. mentre scrivo
di quanto assordo. assorto nel motore
che sanguina. la vita. col vigore
di sempre. e mio malgrado recidivo.
ma quanta forza. e quanta furia intesse.
questa materia intenta a trattenersi.
che il varco di chi va mai non recide.
e se non senti. è solo perché spersi
il tuo silenzio. in quanto ancora stride
di me vivo di queste vite smesse
Gabriele Frasca (Napoli, 1957)