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Rimini: vandali all’Arco d’Augusto, vernice rossa sul monumento

Ancora una volta è uno dei simboli della città a essere preso di mira, l’Arco d’Augusto. Stanotte mani ignote hanno imbrattato il bimillenario monumento romano con scritte spray di colore rosso.

“Guerra civile – Morte agli affamatori”, “Pane e libertà – Morte ai politici” sono le frasi scritte sulle mura interne del monumento. Naturalmente la Polizia Municipale è alla ricerca degli autori.

Il Comune di Rimini conferma che “sono già state predisposte e inizieranno nel corso della giornata le operazioni di pulizia delle scritte vandaliche realizzate questa notte sulle pietre antiche dell’Arco d’Augusto, uno dei monumenti da sempre simbolo della città. Frasi offensive e che inneggiano alla violenza realizzate con vernice spray rossa che hanno deturpato in maniera evidente le colonne dell’Arco romano, eretto nel 27 a.C”.

Sul posto nelle prime ore di questa mattina sono intervenuti una pattuglia della Polizia Locale e personale della Digos, che hanno avviato subito gli accertamenti per risalire ai responsabili del gesto e hanno presentato la notizia di reato per imbrattamento di beni culturali. L’Amministrazione Comunale nel frattempo ha avvisato la competente Soprintendenza e in accordo con quest’ultima ha dato mandato ad una ditta specializzata di rimuovere i graffiti.

“Ancora una volta ci troviamo di fronte all’ennesima grave offesa al nostro patrimonio storico, un gesto criminale che danneggia uno dei monumenti più antichi della città – è la condanna dell’assessore ai Lavori Pubblici e alla Polizia Locale Jamil Sadegholvaade che oltretutto costringe l’Amministrazione, la Polizia Locale, gli uomini della Questura a investire tempo e risorse che potrebbero essere rivolte ad altro. Non si tratta di una bravata, si tratta di uno sfregio, grave e irresponsabile, da parte di qualcuno che lasciando queste scritte dalle intenzioni ‘rivoluzionarie’ dimostra semplicemente di essere del tutto privo di materia grigia. Deturpare un bene pubblico, oltretutto di valore storico così importante, è un reato e come Amministrazione insieme agli organi competenti cercheremo in tutti i modi di risalire all’autore affinché questo scempio non resti impunito”.

In queste ore proseguono le attività da parte della Polizia Locale per risalire a colui che, poco più di una settimana fa, ha abbandonato un monopattino in cima alla fontana della pigna in Piazza Cavour: è stato accertato che si tratta di un uomo non di Rimini, in città per un appuntamento fieristico.

 

Sul caso è intervenuto il consigliere di Forza Italia Carlo Rufo Spina “Bisogna farla finita con l’incapacità colpevole dell’amministrazione: occorrono subito telecamere a presidio di tutti i principali monumenti della città.
Lo chiedo da 4 anni e gli episodi di vandalismo non si contano. Se l’Amministrazione non agisce e rimane nel lassismo più totale vuol dire che è insensibile al problema o, peggio, che è correa dei vandali (che d’altra parte è cosa nota che appartengano all’area politica di sinistra, sia che inneggino come in questo caso alla rivoluzione socialista, sia che inneggino all’anarchia ovvero augurino la morte alle Forze dell’Ordine e in generale allo stato, per non parlare dei continui sfregi perpetrati ai danni delle vittime delle Foibe, è sempre la stessa feccia).
Le telecamere servono perché ogni vandalo o imbrattatore possa essere identificato e adeguatamente sanzionato. Bisogna finirla con l’immagine di Rimini come “città in cui tutto si può fare, perché tanto si rimane impuniti”.

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